Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Clini, mazzetta nel suo conto cinese

Due case ristruttur­ate gratis. L’inchiesta arriva al Brasile, incarichi senza gara a Favero

- Alberto Zorzi

VENEZIA Decine di incarichi alla compagna Martina Hauser, per centinaia di migliaia di euro. Le «mazzette» a Corrado Clini – potente dirigente del ministero dell’Ambiente prima, ministro poi nel governo Monti – passavano soprattutt­o di là. Ma non mancherebb­e nemmeno il conto all’estero, che la procura di Roma ha individuat­o in una banca cinese. L’inchiesta arriva però fino al Brasile. Nel mirino anche gli incarichi senza gara a Favero e Lucchese.

VENEZIA Decine di incarichi alla compagna Martina Hauser, per centinaia di migliaia di euro. Le «mazzette» a Corrado Clini – potentissi­mo dirigente del ministero dell’Ambiente prima, ministro poi nel governo Monti, e con un lungo passato a Venezia come medico del lavoro – passavano soprattutt­o di là. Ma come in tutte le vicende corruttive che si rispettino non mancherebb­e nemmeno il conto all’estero, che la procura di Roma ha individuat­o in una banca cinese: lì la società B.E. China Ltd., avrebbe fatto un bonifico – secondo l’accusa del pm Alberto Galanti – di 85 mila euro allo stesso Clini. La provvista sarebbe nata da un pagamento di 746 mila euro alla società cinese da parte della società DFS e poi anche, tra le altre, della Favero&Milan Ingegneria Srl, noto studio mestrino di progettazi­one, e della Sgi, ovvero il padovano Studio Galli ingegneria: sia Sandro Favero che Augusto Pretner Calore (quest’ultimo a maggio 2014 fu arrestato proprio insieme a Clini), titolari delle ultime due società e ai vertici anche della DFS, sono indagati per associazio­ne a delinquere e corruzione.

Il capo d’imputazion­e notificato nelle scorse settimane ai 25 indagati e alle 6 società coinvolte nella maxi-inchiesta che è risalita fino al 2009 (infatti alcuni reati sono già prescritti) è lungo 21 pagine e molto complesso. Gli episodi contestati soprattutt­o a Clini sono numerosi: non solo i pm lo individuan­o come colui che tirava le fila dell’associazio­ne per delinquere, ma gli attribuisc­ono numerosi episodi di corruzione. Il pm addirittur­a crea dei capitoli: «comparto Italia», poi Cina, Montenegro, Macedonia, Iraq (che però è l’oggetto del processo per corruzione già in corso a Roma, che vede imputati Clini e Pretner), Brasile, Messico ed Egitto. Proprio nel «comparto Italia» viene citato il caso di Thetis e del suo ex amministra­tore Antonio Paruzzolo, già assessore della giunta Orsoni, che avrebbero ottenuto incarichi per progetti di sviluppo ambientale del «Carbon Management» con una gara che secondo la procura fu «finta», in quanto erano già stati promessi in riunioni precedenti. Paruzzolo ha negato responsabi­lità, affermando che quegli episodi si riferiscon­o tra l’altro a periodi successivi al 2012, quando lui non era più in Thetis. In Cina invece lavorava molto Mario Occhiuto, architetto poi divenuto sindaco di Cosenza e che ingaggiò la Hauser come assessore, facendole ottenere uno stipendio complessiv­o di 88 mila euro. La Hauser avrebbe ottenuto anche un incarico fittizio dalla EuroMec, società mantovana a capo della quale c’era all’epoca il veronese Lorenzo Giordani (indagato per corruzione): il suo compenso fu di 143 mila euro, «coperti» da una seconda falsa fattura che EuroMec fece allo studio Sgi di Pretner da 148 mila euro. Anche la ristruttur­azione gratuita è diventato uno dei classici «benefit» per ringraziar­e chi aiuta l’impresa (vedi il caso di Giancarlo Galan e villa Rodella nell’inchiesta Mose). Nel caso di Favero&Milan gli inquirenti avrebbero trovato ben due episodi: lo studio mestrino avrebbe infatti diretto i lavori del valore di 85 mila euro, mai pagati, in un appartamen­to padovano della figlia di Clini, Claudia; inoltre avrebbe eseguito gratis altri lavori nella casa di Laura Ghiara, amica di Massimo Martinelli, che era il coordinato­re del programma di cooperazio­ne ambientale tra Cina e Italia: Favero&Milan avevano ricevuto commission­i per 50 mila euro in relazione ad alcune attività dell’Expo di Shanghai del 2010. Favero è inoltre indagato con Clini per truffa perché quest’ultimo avrebbe fatto avere al primo a trattativa privata, violando dunque il codice degli appalti, il ruolo di advisor tecnico in un accordo tra ministero dell’Ambiente e Università Tor Vergata di Roma, per un importo di 400 mila euro di cui 289 mila già pagati (e proprio a quel periodo, tra fine 2011 e inizio 2012, risalgono i lavori a casa della figlia di Clini).

La truffa starebbe nel fatto che era stato riferito ai vertici dell’Università che la società mestrina aveva già operato in affidament­o diretto per l’Università di Venezia con buoni risultati e che il modello era replicabil­e. C’è infine una seconda truffa simile, la cui vittima sarebbe stata la Viu, la Venice Internatio­nal University di San Servolo: in quel caso a beneficiar­e di incarichi senza gara per 150 mila euro per la realizzazi­one dell’«Atlante Green» era stato il friulano Gruppo Rem di Pietro Lucchese, imprendito­re nato a Rovigo, ma residente a Udine.

Viu

Tra i truffati ci sarebbe anche l’università di San Servolo

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