Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Calatrava, settanta richieste di danni Nuovi gradini, la riva viene liberata
Cadute, il giudice risarcisce solo tre cittadini. Il nodo dell’ovovia ancora ferma
VENEZIA Settantadue richieste di risarcimento e solo in tre casi i giudici hanno costretto Ca’ Farsetti a pagare. Se però a queste si aggiungono le scivolate o gli inciampi che avvengono tutti i giorni, ecco spiegata la decisione che ha spinto la giunta a far sostituire gli otto pianerottoli in vetro del ponte della Costituzione con lastre in trachite. «Fin da subito i gradini hanno evidenziato alcune problematicità nelle giornate particolarmente umide e piovose, in parte riconducibili al vetro — spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto — Pertanto abbiamo deciso di cambiare materiale per contenere il rischio di inciampo». I lavori, che cominceranno nelle prossime settimane, dureranno trenta giorni e avranno un costo di 40 mila euro.
Un intervento che si va ad aggiungere alla bocciardatura sulle scalinate in pietra ai piedi del ponte per eliminare la scivolosità dei gradini, accentuata in caso di pioggia e neve, fatta ad agosto. E all’intesa tra Comune, Hotel Santa Chiara e Sovrintendenza che porterà entro la fine dell’anno allo spostamento dei contatori elettrici (di ponte, ovovia e illuminazione pubblica) oggi in mezzo al passaggio, accanto all’albergo. «Mi scuso con la cittadinanza se ce ne fosse bisogno — interviene il proprietario dell’albergo Elio Dazzo — Purtroppo l’intervento è stato lungo perché la soluzione trovata inizialmente non poteva essere portata avanti». Adesso saranno spostati all’interno di una piccola parete tra la scalina verso la riva e l’hotel. La decisione di Ca’ Farsetti arriva dopo i diversi tentativi senza risultato fatti in questi anni, come l’inserimento di strisce antisdrucciolo che però sul vetro non attaccavano bene. L’anno scorso per evitare le cadute l’amministrazione decise anche di chiudere i passaggi laterali invitando le persone, con tanto di transenne e multa ai trasgressori, ad attraversare il ponte nella zona centrale di trachite. Adesso la scelta più radicale, che comunque era stata suggerita dallo stesso progettista un mese dopo l’apertura quando le prima cadute facevano già preoccupare il Comune (undici richieste di risarcimento in quattro mesi). Santiago Calatrava infatti propose la sostituzione delle 24 pedate di vetro doppie, in lastre di trachite, un lavoro per nulla complicato e poco costoso come evidenziato dall’investimento di oggi.
Insula, braccio operativo del Comune, sostituirà intanto in via sperimentale gli otto pianerottoli, cercando di renderli più visibili e meno scivolosi, poi se i risultati saranno positivi potrebbe ampliare l’intervento. Anche perché a vedere i numeri, ogni anno sono mediamente sette le richieste di danni fatte da chi scivola sul ponte che però hanno portato solo ad otto cause in dieci anni di cui solo tre arrivate al risarcimento (una delle quali per oltre centomila euro per cui l’Avvocatura civica ha fatto ricorso in Appello e il procedimento è tutt’ora in corso). Su altrettante il giudice si è espresso favorevolmente all’amministrazione, mentre due sono ancora in corso.
Come rimane aperta la questione sull’ovovia: il dispositivo ormai è fermo da un paio d’anni ma Ca’ Farsetti temporeggia ancora. Fosse per il sindaco Luigi Brugnaro l’avrebbe già tolta, ma prima vuole il via libera della Corte dei Conti per evitare danni erariali (ma pareri preventivi non ne da). Rispetto ai due milioni spesi per realizzarla, 40 mila euro, per toglierla, sono un’inezia. D’accordo, forse sarebbe stato meglio non farla, lo diceva anche Calatrava, lasciare che i disabili continuassero a passare da una riva all’altra del Canal Grane in vaporetto, anche perché l’ovovia del ponte della Costituzione praticamente non l’ha mai usata nessuno tra blocchi, stop forzati e manutenzione continua.
Contatori Saranno spostati accanto all’hotel i contatori elettrici che oggi intralciano la riva
Le lastre Il Comune cambia otto lastre in vetro con altrettanti in trachite, meno scivolosa