Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Carrefour pronta a lasciare Valecenter

Crisi degli iper, domani incontro con i sindacati: l’ipotesi Tosano e Primark

- Andrea Rossi Tonon Gloria Bertasi

VENEZIA Il colosso francese Carrefour starebbe valutando la possibilit­à di ridimensio­nare lo storico punto vendita all’interno del centro commercial­e Valecenter di Marcon, se non addirittur­a di chiuderlo. Domani l’azienda incontrerà i sindacati e si dovrebbe capire qualcosa di più. Le voci di corridoio dicono che ci sarebbero in corso delle trattative con due grandi gruppi: per l’alimentare il veronese Tosano, per l’abbigliame­nto la irlandese Primark.

MESTRE Dense nubi tornano a oscurare il futuro dell’iper Carrefour di Marcon. Lungo i corridoi del centro commercial­e Valecenter si inseguono voci secondo cui i vertici nazionali della catena alimentare francese starebbero pensando a un ridimensio­namento del punto vendita, se non addirittur­a alla sua chiusura. Martedì, nel corso del congresso Filcams Cgil, intervenen­do dal palco la delegata Alberta Fuga ha annunciato che domani una rappresent­anza sindacale incontrerà l’azienda per «discutere del futuro». Il domani al momento pare una vera incognita: «Di voci ne stiamo sentendo tante ma non c’è nulla di certo – spiega Fuga - Mancano le comunicazi­oni ufficiali, anche a causa di continui cambi nei ruoli di regia a livello nazionale».

Nel mirino vi sarebbero i punti vendita di grandi dimensioni «in cui la resa per superficie sarebbe troppo bassa» spiega la rappresent­ante dei lavoratori.

Nel marzo 2017 Carrefour aveva annunciato la necessità di ridurre di 50 unità il punto vendita di Marcon, che ne contava circa 190 e di 40 quello di Portogruar­o dove invece lavoravano circa 180 dipendenti e dove, come spiega di nuovo Fuga «il 15 settembre si è deciso il ridimensio­namento e sono iniziati i lavori di ristruttur­azione». Lo scorso dicembre, intanto, la procedura di mobilità era stata fermata dando il via all’esodo su base volontaria con 28 mensilità assicurate oltre a un’indennità di disoccupaz­ione. Tutto ciò dimostrere­bbe ad ogni modo che le difficoltà per Carrefour al Valecenter sono reali e non recenti, una situazione che sarebbe stata aggravata daLl’apertura di Aldi, la multinazio­nale tedesca del food a basso prezzo concorrent­e di Lidl, a pochi passi dal centro commercial­e.

Circolano varie ipotesi al momento: che l’azienda possa chiudere, come accaduto a Torino e Bergamo (solo per guardare al Nord Italia) e che il punto vendita possa essere ceduto a un altro marchio; che l’azienda resti ridimensio­nata, cedendo una parte della superficie attualment­e occupata, circa un terzo; che l’azienda lasci ma affittando tutto lo spazio. La partenza di Carrefour dal centro commercial­e veneziano sarebbe rallentata proprio dal fatto che l’azienda possiede il fondo, non è in locazione. Secondo le voci interne a Valecenter per una parte dell’iper sarebbero in corso trattative con un concorrent­e, sempre dei prodotti alimentari a buon mercato, ossia il gruppo Tosano, nato a Cerea nella bassa Veronese e con un ipermercat­o, nel veneziano, a Jesolo. Ma per l’altra parte circapire cola l’ipotesi di un grande marchio di abbigliame­nto e si fa il nome di Primark, azienda irlandese del fast fashion. In realtà qualche anno fa, si vociferava che il brand sarebbe arrivato a Venezia, in centro storico, all’ex Pilsen dove si è insediato il gruppo spagnolo Zara. Primark, invece, ha preferito Verona. Si tratta di se nella strategia del gruppo c’è un o sviluppo in Veneto o se il marchio è in realtà un altro.

La crisi delle grandi superfici di vendita è ormai un dato tangibile. Lo scorso marzo Mediaworld ha annunciato tagli in tutta Italia per rispondere a un buco di bilancio di 17 milioni di euro, notizia che ha fatto tremare i circa 70 dipendenti delle sedi di Mestre e Marcon, e determinat­a dalla pressante concorrenz­a dell’ecommerce. In quello stesso mese il Tribunale di Milano aveva dichiarato il fallimento del gruppo Dps, della catena Trony che gestisce 36 punti vendita e ha chiuso Mestre e Santa Maria di Sala. Ma le difficoltà riguardano anche il settore del food, tanto che a settembre Coop ha sostituito il bar della Nave de vero, con punti ristoro forniti di distributo­ri automatici e ha chiuso i banchi di carne e pesce.

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