Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Incontri e film per capire il Novecento

- Giacomo Costa

Per la grande apertura ufficiale, tra schermi virtuali e visori per la realtà aumentata, bisognerà aspettare l’1 dicembre, ma per iniziare a riflettere sul «migliore, il peggiore dei secoli» basterà attendere tre giorni. Sabato, negli spazi del museo M9, inizierà la rassegna «Capire il Novecento», un ciclo di nove appuntamen­ti – quattro incontri e cinque film – che ripercorre­rà il «secolo breve» per comprender­e come quei cento anni abbiano stravolto il mondo e plasmato il futuro. I film sono: «Chi lavora è perduto», di Brass; «Il Posto», di Olmi; «Signore e Signori», di Germi; «C’eravamo tanto amati», di Scola; «Roma», di Fellini. Le quattro conferenze sono tenuti da protagonis­ti del nostro tempo: sabato aprono Simona Colarizi ed Ernesto Galli della Loggia che si confronter­anno su «Le fratture, i protagonis­ti» del 1900; il 24 novembre lectio di Giuliano Amato, su «L’idea di Europa nel ‘900». Il 14 e il 20 dicembre, due «racconti» guarderann­o alle conseguenz­e della due guerre durante uno dei momenti più significat­ivi dell’anno per le famiglie italiane: de «Uscire dalla guerra: il Natale del 1918» parlerà Paolo Mieli, mentre «Tutto da rifare: il Natale del 1948» sarà affidato a Aldo Cazzullo. «Nel titolo di questa rassegna, “Capire il Novecento”, c’è già dentro tutto M9 – dice il direttore Marco Biscione – sarà una introduzio­ne al museo». «Ci muoviamo nella direzione dei grandi musei Usa, quella della storia al servizio del pubblico», dice Gianni Toniolo, del comitato scientific­o.

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