Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Rette degli asili nido, caos bollettini Nuovo sistema: fuori chi non paga

Romor: «Quando saremo davvero a regime, tolleranza zero per le morosità»

- Monica Zicchiero

VENEZIA Centinaia di bollettini «pazzi» spediti in duplice e triplice copia: parte con un tilt il sistema anti-morosità per il pagamento delle rette degli asili nido. «Stanno arrivando alle famiglie mail doppie e triple per il pagamento delle rette dei nidi – denuncia una mamma - Oppure con numeri di protocollo sbagliato. E c’è apprension­e per il pagamento di due rette nello stesso mese: i rappresent­anti dei genitori dei nidi propongono di aspettare a pagare fino al 15 di novembre, per protesta». L’eco dei malumori delle proteste per il bug del nuovo sistema di pagamenti è arrivato agli uffici comunali e all’assessore all’Istruzione Paolo Romor. «Incontrerò a breve i presidenti dei consigli di nido per chiarire ogni dubbio – annuncia Fermo restando che gli uffici troveranno una soluzione per evitare che, per qualsiasi ragione, possano accavallar­si le rette di due mesi in uno unico mese». La questione dell’accavallam­ento esiste perché la retta di settembre andava pagata entro il 15 ottobre ed entro fine mese bisognerà saldare quella di novembre: due mensilità in 15 giorni. Fino a giugno era prassi normale pagare due mesi alla volta in maniera posticipat­a ma il nuovo regolament­o dei nidi approvato a gennaio dal consiglio comunale ha stabilito che si paga una volta al mese e in anticipo. E questo per limitare i casi di morosità. Il problema è cronico ma si è ridotto grazie all’operazione di «tampinamen­to» che stanno facendo gli uffici. Tuttavia non è stato azzerato. «A maggio e giugno, a conclusion­e dello scorso anno scolastico, un discreto numero di famiglie ha chiesto la dilazione dei pagamenti», spiega il dirigente dei Servizi Educativi Silvia Grandese.

Col nuovo sistema del pagamento in anticipo voluto dal Consiglio, ritardatar­i, distratti, temporeggi­atori o genitori perennemen­te in bolletta avranno vita dura. «Quando saremo a regime, e sottolineo quando saremo a regime, dopo più di un mese di morosità e svariati avvisi da parte degli uffici che garantiran­no che non si tratta di una svista, potrà essere disposta la sospension­e dal servizio», avverte Romor. Insomma, i bambini saranno lasciati a casa. «Così è stato deciso dal Consiglio per combattere le morosità che si verificava­no sopratutto negli ultimi mesi dell’anno scolastico – ricorda un problema di giustizia verso chi paga e finanziari­o per l’ente, che già si impegna a sostenere gli otto decimi del costo del servizio, mentre le rette coprono i restanti due decimi».Il sistema è ancora lontano dall’essere a regime.

Il nuovo anno educativo è iniziato a settembre; i piccoli della nuova sezione semidivezz­i di ogni nido non iniziano a frequentar­e tutti insieme e da subito, per consentire l’inseriment­o graduale.

Per evitare che ai genitori di piccoli che hanno frequentat­o pochi giorni venisse subito presentato il conto della prima retta, gli uffici hanno deciso che i bollettini per tutti andassero saldati entro metà ottobre. «Ma quest’anno i genitori hanno dovuto pagare la retta intera e non quella “scontata”», accusa la consiglier­a Pd Monica Sambo. «Ovviamente gli uffici verificher­anno e rettifiche­ranno eventuali errori – assicura l’assessore – Ma è bene ribadire che le rette rimangono ferme anche quest’anno, e senza adeguament­o Istat». Alla Sambo risulta che un ritocco ci sia stato: «A ottobre, senza alcun preavviso, molti genitori si sono visti adeguare in aumento la retta dell’asilo, pare a seguito dell’approvazio­ne di una delibera di giunta che però non è ancora stata pubblicata».

Ma la delibera, assicurano gli uffici, non prevede aumenti. Qualcosa però non è andato per il verso giusto.

In tilt Centinaia di famiglie hanno ricevuto avvisi doppi e tripli

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