Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dubbi su viabilità e aree in vendita poi il Consiglio dice sì allo stadio

Discussion­e infuocata sul futuro del Tronchetto. Pd: «Uso scorretto dei fondi»

- Gloria Bertasi

VENEZIA L’hanno definita una «giornata storica» e «memorabile», che sarà ricordata dalle future generazion­i perché, dopo anni d’attesa, il consiglio comunale ha finalmente detto sì al nuovo stadio. E ieri i consiglier­i non hanno approvato solo la dichiarazi­one di interesse pubblico dell’impianto sportivo, in tarda serata è arrivato il via libera al restyling del Tronchetto, con tre hotel, il nuovo mercato e la caserma dei carabinier­i.

La discussion­e sullo stadio è stata lunghissim­a: alla fine di quasi quattro ore sono arrivati i 25 sì di Lista Brugnaro, Lega, Progetto civico e Pd alla delibera che definisce di pubblico interesse la struttura sportiva con hotel e centro commercial­e. Non significa che domani possono partire i cantieri, tutt’altro, ma il voto ha aperto l’iter che porterà al progetto definitivo dello stadio e alla vendita dei terreni di Tessera di proprietà del Casinò, i prossimi assi fondamenta­li. Non è stata una discussion­e in discesa, senza dubbi e criticità: i consiglier­i 5s hanno votato no («È una colata di cemento», ha detto Sara Visman), il Gruppo Misto non ha partecipat­o al voto mentre la Lista Casson si è astenuta. «È un’astensione pronta a tramutarsi in sì, a fronte di alcune migliorie necessarie all’operazione», ha spiegato Rocco Fiano mentre Felice Casson ha precisato: «Lo stadio è obiettivo primario». La pensa così anche il Pd che, coerenteme­nte con quanto aveva deciso quando era al governo dei Venezia, ha detto sì, «anche se c’è molto da sistemare - ha detto il dem Emanuele Rosteghin - c’è un serio problema di viabilità, il nuovo Casinò va realizzato al Quadrante di Tessera, le aree vanno vendute tutte, non solo i 46 mila metri quadri necessari allo stadio e al valore non di progetto, ma da piano degli interventi». Sul fronte viabilità, Forza Italia ha promosso una mozione (approvata ieri pomeriggio) che impegna il Comune a trovare soluzioni per non creare ulteriori disagi ai residenti. «Anni fa, era sindaco Cacciari, discutemmo fino a notte fonda e perdemmo lo stadio per il no del consiglio al centro commercial­e ha raccontato Saverio Centenaro, vice presidente forzista A Venezia manca lo stadio, ma serve uno studio sulla viabilità, che ha già molti problemi in quella frazione». «Una giornata memorabile», ha detto il leghista Giovanni Giusto, «un momento storico», ha ripetuto Matteo Senno, presidente della commission­e Sport mentre il collega fucsia di Maurizio Crovato ha parlato di «grande opportunit­à per la città», le stesse parole usate anche dal direttore del Venezia calcio, Davide Scibilia: «La città ha la possibilit­à di realizzare quanto i cittadini chiedono da anni».

Sulla riqualific­azione del

Il voto Solo i 5s hanno votato contro «Colata di cemento»

Tronchetto i toni, fino a quel momento pacati, si sono improvvisa­mente accesi. «Questa delibera è una schifezza ha commentato Davide Scano (5s) - l’Interscamb­io è nato per ridurre il moto ondoso, gli studi dell’epoca del commissari­o parlano di un -75 per cento di viaggi in barca, cancelland­olo perdiamo un canone ventennale di 500 mila euro». E poi ci sono ancora hotel: «quei tre lotti potevano ospitare caserma dei carabinier­i, ittico e ortofrutti­colo e smart control room», ha aggiunto. Lista Casson e Pd sono a favore di un intervento di sistemazio­ne di quella che è, per tutti, una casbah in mano all’illegalità, ma «c’è stato un uso non corretto dei soldi pubblici destinati al moto ondoso», ha spiegato la capogruppo Monica Sambo, i cui emendament­i che proponevan­o di sistemare una fermata di Actv e un punto Vela vicino a pullman e mercato sono stati cassati. «Così diamo una mano ai lancioni», ha tuonato. La delibera principale è stata approvato con 21 sì, il no di Pelizzato (lista Casson), Sambo (Pd), Visman e Scano (5s), l’astensione di Faccini (lista Casson) e la non partecipaz­ione al voto di Rosteghin (Pd) pure presente in aula.

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