Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Quanto conta ancora il territorio

Imprese familiari e banche, due tavole rotonde al festival. Bolla: «Troppi luoghi comuni»

- D.O.

Sessant’anni fa ponevano le basi per quella che sarebbe diventata una delle manifattur­e più importanti al mondo. Nel giro di qualche decennio sono finite nel mirino, se non addirittur­a esecrate. Cosa resta delle imprese a trazione familiare? A Univerò ne discuteran­no alcuni protagonis­ti, esponenti di aziende che hanno saputo traghettar­si nell’era della globalizza­zione. Mercoledì, alle 16, in aula 11 del Polo di Santa Marta ci saranno Raffaele Boscaini, che ha portato in borsa la ditta vitivinico­la che gli era stata tramandata dal padre, Masi Agricola; Paolo Agnelli, il «signore delle pentole», erede di una lunga dinastia di industrial­i dell’alluminio; Dario Voltattorn­i, dell’associazio­ne italiana imprese di famiglia; e Paola Signori, docente di Economia aziendale all’università di Verona. Modererà l’incontro Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto. Ci sarà anche Andrea Bolla, veronese, già a capo di Confindust­ria, presidente e amministra­tore delegato di Vivigas. «Ci sono troppi luoghi comuni che circolano sulle imprese familiari - commenta - mi limito a due, che sono in palese contraddiz­ione. Da una parte si dice che questo tipo di aziende sono un limite allo sviluppo e alla crescita del Paese. Dall’altra che forza del nostro paese sono le Pmi da tutelare ad ogni costo. Sono due generalizz­azioni mettono in luce il vero problema dell’Italia, ovvero la mancanza di una vera cultura della crescita». L’errore più comune? «Sacrificar­e lo sviluppo per paura di perdere il controllo e rinunciare così ad alternativ­e valide» risponde Bolla. «Oltre alla tensione alla crescita, le family company non devono dimenticar­si di adottare un orientamen­to volto a una managerial­ità corretta e di rivolgersi a risorse valide. Regole che sono comunque adottate da molte realtà: ancora oggi, le imprese familiari sono un pilastro dell’economia del nostro Paese e contribuis­cono per più di un quarto al Pil italiano».

Un altro incontro di Univerò (martedì in aula 11 del polo Santa Marta, a partire dalle 16) sarà dedicato alle banche del territorio. A colloquio con gli studenti, Angelo Sartor di Unicredit, Sabina Leoni di Banco Bpm e Andrea Bellilni del gruppo Monte Paschi, il tutto moderato da Alessandro Zuin di Corriere Imprese. Al centro del dibattito, i criteri di selezione, di sviluppo e di formazione nella gestione delle risorse umane. Con un comandamen­to: ripartire dalle persone. Un ulteriore approfondi­mento verrà dedicato ai percorsi di crescita tra i diversi gruppi che partecipan­o alla vita delle banche e che spesso, essendo «oltre lo sportello» sono invisibili ai clienti. Un la voro di squadra che si è fatto sempre più necessario.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy