Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Non vanno a scuola arriva la polizia e li porta in comunità

Jesolo, momenti di tensione ieri. Coppia barricata in casa, il padre ha un malore

- Mauro Zanutto

JESOLO Avevano tentato per tre volte di eseguire un ordine del giudice e non c’erano riusciti. Ieri la polizia è arrivata in forze per allontanar­e dai genitori due bambini che non andavano a scuola da oltre un anno. La famiglia prima si è barricata in casa, poi il padre si è sentito male. I due ragazzini sono stati portati in comunità come da richiesta del giudice.

JESOLO Bambini barricati in casa, le urla dei genitori, poi un malore del padre e l’arrivo dell’ambulanza. Momenti di tensione in mattinata, tra un nucleo famigliare di Jesolo e una ventina tra poliziotti e sanitari dell’Usl 4 intervenut­i per far rispettare l’ordinanza di allontanam­ento firmata da un giudice del tribunale dei minori.

L’ordinanza riguardava due bambini in età scolare, che alla fine sono stati prelevati e accompagna­ti in una comunità protetta. La polizia del litorale aveva provato altre volte in passato a farlo, con gli assistenti sociali, ma invano a causa dell’ostruzioni­smo dei genitori. Il quarto tentativo compiuto ieri mattina ha permesso di trasferire i bambini in una struttura protetta, ma con il trambusto dei genitori chiusi in casa e fuori le forze di polizia. Secondo una prima ricostruzi­one, la causa dell’allontanam­ento sarebbe stata generata dal fatto che i due bambini non andavano a scuola da oltre un anno per volontà (o comunque per disinteres­se) dei genitori. Il motivo? I più vari secondo chi è intervenut­o sulla vicenda, su cui tutti si sono chiusi nel massimo riserbo. Il caos generato al momento dell’arrivo delle forze di polizia non è tuttavia passato inosservat­o:vicini di casa e residenti del quartiere si sono ritrovati di fronte ad uno scenario incredibil­e. I genitori si erano barricati in casa con i figli e solo grazie all’intervento di uno psicologo dell’Usl, alla fine hanno acconsenti­to ad aprire l’ingresso della loro abitazione. Poi però la discussion­e sarebbe degenerata sino a quando il padre dei due figli si è accasciato a terra in preda ad un malore. Immediata la richiesta di un’ambulanza arrivata in pochi minuti sul posto e rimasta lì sino a quando l’uomo non si è sentito meglio, senza bisogno di alcun trasporto in ospedale.

Molti abitanti della zona del fatto, si sono interrogat­i su come sia stato possibile arrivare ad un simile epilogo. E in molti si sono chiesti: perché nessuno è riuscito a trovare una soluzione diversa all’intervento coatto delle forze dell’ordine? Visto il contesto particolar­mente delicato non si potevano studiare soluzioni alternativ­e? Secondo alcune indiscrezi­oni, i servizi sociali comunali si erano occupati della situazione familiare difficile molto tempo fa, ma il percorso di sostegno sarebbe stato interrotto. I dirigenti scolastici degli istituti dei due ragazzi, però, non sono passati sopra al fatto che i fratelli non seguivano più le lezioni e da oltre un anno. La loro totale assenza da scuola è stata segnalata alle autorità preposte mettendo in moto il percorso previsto dalle legge, ovvero l’allontanam­ento, dopo i ripetuti tentativi di richiamare i genitori al dovere di mandare i figli a scuola.

Il caso di Jesolo evoca in qualche modo quanto avvenuto nel 2012 a Cittadella dove la polizia era intervenut­a a scuola per allontanar­e un undicenne dalla famiglia sempre per ordine di un giudice. Un filmato registrato nel momento del prelievo forzato aveva creato scalpore e discussion­e in tutta Italia e la vicenda, animata dalla contesa dei due genitori, si è trascinata a lungo nelle aule di tribunale.

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