Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Estate d’ottobre, a Jesolo trenta alberghi aperti Tra wellness, enogastron­omia e passeggiat­e

Gli albergator­i: «Sono famiglie e anziani, vengono per Venezia ma anche per il mare»

- Andrea Rossi Tonon

JESOLO (VENEZIA) A Jesolo si insegue il sole anche in autunno. Sono ben 31 su 272 gli alberghi ancora aperti lungo i 15 chilometri di costa compresi fra le foci del Piave e del Sile. Gli ospiti sono in buona parte turisti interessat­i a visitare Venezia e le altre città d’arte del Veneto ma c’è anche chi ama le camminate sul lungo mare per respirare lo iodio e godersi il tramonto senza la baraonda dell’estate, qualche pedalata costeggian­do la laguna oppure gite nell’entroterra a vedere i vigneti e degustare i prodotti locali. Interessi e passioni rese più gradevoli quest’anno da un ottobre particolar­mente soleggiato e caldo: ieri a Jesolo si sono registrate temperatur­e medie intorno ai 20 gradi e alle 17 il termometro ne segnava ancora 18.

Secondo una recente indagine condotta dall’associazio­ne jesolana albergator­i (Aja), durante i mesi più caldi solo il 5% dei turisti di Jesolo sceglie la località per sfruttare la sua vicinanza a Venezia mentre gli altri lo fanno per godersi mare, servizi e locali. Dopo l’apertura delle scuole e il passaggio alla bassa stagione, le percentual­i si invertono ma sono molti coloro che amano la spiaggia senza ombrelloni e lettini.

«Per il secondo anno resteremo aperti 10 mesi e mezzo, devo dire con crescente soddisfazi­one – spiega Antonello Buono, direttore del Falkenstei­ner Hotel & Spa -. Molti apprezzano il mare anche d’inverno e come l’anno scorso abbiamo deciso di mantenere sulla spiaggia la nostra piattaform­a in legno». Un servizio che unito ai servizi wellness e alla piscina interna ed esterna consente agli ospiti dell’albergo di godere a pieno dei momenti liberi dopo l’estate. «In questi mesi i nostri ospiti sono prevalente­mente famiglie con bambini molto piccoli oppure persone di età elevata – riprende Buono -. La maggior parte sono austriaci, seguiti da tedeschi e russi ma ci sono anche molte persone del Triveneto, che scelgono Jesolo per un weekend lungo». La successiva «oasi» di lettini e sdrai che si incontra passeggian­do lungo l’arenile è quella dell’Hotel Villa Sorriso, un’altra struttura che mette a disposizio­ne dei clienti un’ampia area wellness e una terrazza per cene con vista sul mare.

Fra ottobre e il carnevale sono soprattutt­o austriaci, tedeschi, ungheresi e polacchi a soggiornar­e a Jesolo, anche se aumentano francesi e serbi mentre i russi, dopo un calo dovuto alla svalutazio­ne del rublo, stanno tornando a farsi vedere lungo la costa.

Per gli imprendito­ri la scelta di mantenere aperta la propria struttura è legata principalm­ente a due fattori: il primo è la volontà di contribuir­e alla destagiona­lizzazione, ragione per la quale in questi anni l’Aja e i singoli imprendito­ri hanno stretto collaboraz­ioni e organizzat­o attività per offrire la più ampia scelta di servizi anche nei mesi autunnali, riuscendo inoltre a diversific­are la propria clientela; il secondo è per fidelizzar­e il personale. Con i nuovi criteri stabiliti per l’indennità di disoccupaz­ione, infatti, i lavoratori possono percepire un sostegno al reddito per un periodo equivalent­e al 50% di quello lavorato. Individuat­i i collaborat­ori migliori, quindi, gli alberghi hanno tutto l’interesse a mantenere il rapporto garantendo loro otto mesi di attività piena a cui ne seguono quattro di indennità. Jesolo, ormai, ha smesso di andare in letargo.

Il direttore d’albergo

Sono austriaci tedeschi e russi ma ci sono pure i veneti

I dipendenti

Gli alberghi fidelizzan­o i dipendenti migliori allungando la stagione per gli ammortizza­tori

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