Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Esu e gli affitti turistici «Lo facciamo da 15 anni per poche settimane»

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VENEZIA In tutti gli atenei del mondo, d’estate i dormitori e le stanze vuote, sono affittati a viaggiator­i, spesso giovani in cerca di un alloggio low cost. A Venezia l’idea fa insorgere i cittadini sui social network. Così è stato in questi giorni alla vista del bando dell’Esu pubblicato sulle pagine di un quotidiano, per la gestione turistica estiva delle stanze. «Vergogna, quelle stanze sono per gli studenti, non per i turisti», si legge. E ancora, «in questa città al peggio non c’è mai fine». Chiunque abbia difeso le scelte dell’Ente studentesc­o, online è stato accusato di non avere a cuore Venezia. Così, dopo tre giorni di commenti social al vetriolo, l’Esu ieri, ha deciso di spiegare pubblicame­nte cosa accade da .... 15 anni. «Siamo sorpresi, la nostra mission sono gli studenti e, a fronte della contrazion­e delle risorse a disposizio­ne, da 15 anni affianchia­mo ai servizi agli universita­ri, l’attività turistica limitata ai mesi estivi», hanno spiegato il commissari­o Salvatore Castagnatt­e e il direttore Daniele Lazzarini. L’Esu a Venezia gestisce 750 posti letto tra le sedi Abazia, Maria Ausiliatri­ce, San Tomà, Junghans, Crociferi e Jan Palach e ogni anno viene pubblicaza­rini to un bando per l’accesso a stanze singole, doppie o triple per gli studenti di Ca’ Foscari, Iuav, Conservato­rio e Accademia delle Belle arti. Le borse di studio sono gestite, dal 1994, direttamen­te dagli atenei, fatto salvo per Conservato­rio e Accademia per cui l’Ente eroga 200 borse per reddito e merito. «Come ente non abbiamo alcuna intenzione di essere albergator­i - ha sottolinea­to Laz- - dobbiamo però razionaliz­zare e ottimizzar­e i servizi e la messa a reddito degli studenti è uno di questi ambiti, permesso tra l’altro dalla legge regionale». Nei giorni scorsi, però, è stato pubblicato un bando (con chiusura il 20 novembre) che ha sollevato le proteste dei veneziani e dei gruppi e dei comitati impegnati contro lo spopolamen­to di Venezia. Esu offre un appalto triennale, fino al 2021, per 300 posti letto e del valore di 659.664 euro per la sola gestione delle strutture di San Tomà, Ausiliatri­ce e Junghans nei mesi di luglio e agosto. «Abbiamo subito una pesante riduzione della forza lavoro e quindi ricorriamo all’esterno», ha spiegato l’Ente. D’estate, poi, tra esami che terminano il 20 luglio e riprendono il 20 agosto, workshop e summer school degli atenei, richieste di altre università e Mostra del cinema (studenti e giovani accreditat­i dormono in studentati) il periodo di locazione turistica si riduce a poche settimane. «A gestire l’Esu siamo in quattro, tutti veneziani - si sfoga Castagnett­a e da quando mi sono insediato nel 2016 cerchiamo di fare qualcosa di più della sola mensa, per far vivere il territorio, spero che nella visione politica della città si investa nella residenza per far sì che molti, dopo lo studio, restino a vivere qui». Proprio ieri sera è partito «Rio Novo on stage», nuova iniziativa culturale aperta a tutti, con la stand-up comedy di Pietro Sparacino (Le Iene) e che tutti i martedì fino al 4 dicembre alle 19.30 propone un apericena con musica, teatro e libri, in collaboraz­ione con la Libreria Toletta. (g. b.)

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