Congresso, Cgil decapitata Ondata di no e astensioni: Piron manca la riconferma

MESTRE La Camera del Lavoro metropolitana di Venezia si spacca a metà. Per un solo voto Enrico Piron non è stato ieri confermato alla guida della Cgil territoriale che resta senza «testa» in attesa di una decisione rinviata a Susanna Camusso. A determinare l’impasse è stato l’esito del voto segreto espresso dall’assemblea generale, organismo eletto dai delegati, con il 94,8% delle preferenze espresse dai 216 votanti. Poco prima, con il 95,% dei consensi, era stato eletto anche il comitato direttivo. L’elezione della segreteria generale era l’ultimo passaggio di una giornata di lavori lunghi e intensi, durante la quale è stato approvato con ampia maggioranza il documento politico proposto da Piron, ma in cui è emerso nuovamente il duro attrito di alcuni con l’amministrazione Brugnaro.

E proprio il tentativo di apertura verso il sindaco pare non sia piaciuto a più di qualcuno. Al momento del voto segreto, dei 108 votanti 54 si sono espressi per la conferma del segretario uscente, 44 si sono detti contrari e 10 si sono astenuti. Nella sala convegni del Russot non era un mistero che gran parte della Fiom era contraria alla riconferma di Piron, mentre l’ondata di astenuti secondo alcuni sarebbe da ricercare tra l’area del Commercio e della Funzione Pubblica, scuola soprattutto.

Il risultato è in ogni caso il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata, ossia del 50% più uno dei voti.Nel luglio di quattro anni fa Piron era stato eletto con un ampio consenso, raccogliendo l’81% delle preferenze, vale a dire 59 voti sui 73 espressi (con 12 contrari e 2 astenuti). Ora la palla passa ai vertici nazionali guidati da Camusso che proprio quattro anni fa aveva partecipato al congresso a Mestre sostenendo la candidatura di Piron, arrivato in Cgil nel 2000 come operatore presso il Caaf di Padova e andato rapidamente a ricoprire incarichi a livello nazionale.

Segretario Enrico Piron