Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«La cittadella antidoto al dormitorio turistico»
La cittadella della solidarietà di Zelarino che diventa l’altra faccia della «Mestre dormitorio turistico». Le mense per i poveri che «sì, vengano pure, ma alle nostre condizioni». E quell’apertura degli alloggi ai disabili ancora possibile, ma se ci pensa «il Don Orione è meglio». Sull’ipermercato solidale don Gianni Antoniazzi ha messo i puntini sulle «i», ieri in commissione del Comune per parlare del progetto che la fondazione Carpinetum ha sui terreni fronte Auchan. Ieri, al vaglio della V commissione, c’era l’ampliamento del villaggio solidale in località Arzeroni con il supermercato per i poveri, accanto a 3mila metri quadri destinati all’ospitalità sociale, 8mila all’espansione delle residenze per anziani Don Vecchi e 5mila da realizzare sopra l’ipermercato, in via Marsala. «Volevamo realizzare anche un piccolo villaggetto, dentro la volumetria che c’è stata assegnata, per il “Dopo di noi”. Ma poco fa - il parroco mostra il cellulare - mi è arrivato un messaggio: il Don Orione di Chirignago sarebbe intenzionato a fornire le aree necessarie. Loro in questo sono cento volte più competenti». E così la partita torna a interessare, in primis, anziani senza residenza, giovani separati e giovani famiglie in difficoltà. In questo il progetto può diventare antidoto alla Mestre «dormitorio di Venezia, piegata al turismo. La gente qui non riesce più a trovare casa in affitto». Un sostegno alla residenzialità e ai mestrini, dunque. Sono loro, per il 95%, a usufruire degli alloggi del Don Vecchi.
«Questi appartamenti dice il prete - li offriamo per ravvivare il territorio di Mestre. Crediamo che l’aiuto sia anzitutto un servizio territoriale». Si possono spostare qui le mense mestrine? Chiede il fucsia Giancarlo Giacomin. «Se le mense, d’accordo con il Patriarca, lo vogliono, qui accettia- mo tutti, alle nostre condizioni: vogliamo pulizia, ordine e decoro. Dentro e fuori». (gi.bu.)