Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Parrucchie­re, forbiciate al rivale: «Voleva ucciderlo»

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VENEZIA L’ha colpito con le forbici al collo per gelosia, ma ora rischia grosso. Xinyin Chen, il 36enne cinese titolare del negozio di parrucchie­re «Mechange» in corso del Popolo a Mestre, era infatti stato accusato dalla procura di Venezia di lesioni gravi, ma il giudice Claudia Gualtieri, che lo doveva giudicare con rito direttissi­mo, ha avuto qualche dubbio su questa qualificaz­ione. Nelle scorse settimane ha così incaricato il medico legale Antonello Cirnelli di eseguire una nuova analisi sul ferito, un altro cinese di 33 anni, che secondo l’aggressore avrebbe avuto una relazione con sua moglie. Ieri il dottor Cirnelli ha spiegato in aula che la ferita avrebbe potuto essere letale, perché ha sfiorato di un paio di millimetri una zona del collo a rischio. Il giudice ha quindi invitato la procura a rivalutare il capo d’imputazion­e e il pm Giorgio Gava ha contestato il tentato omicidio. A quel punto però il processo si è interrotto, perché quel reato più grave è di competenza del tribunale collegiale a cui ora verranno trasmessi gli atti per la fissazione di una nuova udienza. Contrariat­o il difensore di Chen, l’avvocato Guido Galletti. «Mi pare che si tratti di un’ipotesi forzata - spiega dimostrere­mo ai giudici del collegio che quello non è stato un tentato omicidio, perché non sono stati tenuti bene in conto la modalità dell’azione, il mezzo usato e l’intenzione». La difesa voleva anche depositare – e a questo punto lo farà di fronte al tribunale – della documentaz­ione medica sulle ferite subite anche dall’imputato: «A dimostrazi­one che non è stata un’aggression­e unilateral­e». (a. zo.)

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