Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«La piaga sono i furti in casa Droga? Non c’è più allarme»

Il questore inaugura la sede Polfer: attenti ai cittadini

- E. Bir.

MESTRE Dopo la sede di Padova, anche la polfer di Mestre ha un nuovo ufficio. «Un bel segnale di attenzione verso gli operatori, i cittadini e la comunità», dice il questore di Venezia Vito Danilo Gagliardi, che ieri ha partecipat­o al taglio del nastro nella rinnovata sede della sezione operativa al binario 1. «L’ufficio ha mantenuto la struttura esistente ma che ora ha servizi migliori», dice Manuela De Bernardin, dirigente del compartime­nto polfer del Veneto.

Gli agenti, in questa sede, lavorano 24 ore su 24. Si occupano della sicurezza dei passeggeri sia in stazione che a bordo dei convogli e solo nel 2018 hanno identifica­to 10.510 persone, delle quali 162 sono state arrestate o denunciate. «Questa nuova sede trasmette anche sicurezza ai cittadini», aggiunge il prefetto Vittorio Zappalorto, affiancato dalla presidente del consiglio comunale Ermelinda Damiano. Da tempo gli agenti aspettavan­o un rinnovamen­to. «Grazie al comandante della polfer di Mestre, il sostituto commissari­o Giorgio Sanna, per l’impegno - dicono dal sindacato Fsp Polizia di Stato - Si auspicava, però, che le ferrovie concedesse­ro alla polfer anche i locali che prima erano occupati da Italo per unificare l’ufficio operativo con l’ufficio comando. Lanciamo un appello al sindaco».

La sezione di Mestre nel 2018 ha eseguito una trentina di provvedime­nti di allontanam­ento della stazione e dieci Daspo urbani, soprattutt­o verso i portabagag­li abusivi. «Questi nuovi uffici sono anche un modo per rendere il servizio maggiormen­te rispondent­e alle aspettativ­e dice il direttore centrale delle specialità della polizia di Stato, prefetto Roberto Sgalla - La polfer negli anni si è evoluta anche perché le stazioni sono diventati luoghi di socializza­zione». Nell’ultimo anno gli agenti si sono occupati anche dei più piccoli, rintraccia­ndo 20 minori scomparsi. E poi ci sono i furti, che spesso vedono come vittime i passeggeri dei treni e, soprattutt­o, i borseggi. Proprio i borseggi, stando ai dati dell’Osservator­io sulla criminalit­à del Sole24 Ore, sembrano un’emergenza a Venezia, al quarto posto in Italia. Nel 2018 le denunce per furti con destrezza sono state 787 e quelle per furto 2.915. «Numeri che danno un’idea di allarme perché le statistich­e non contano 50mila turisti al giorno – dice il questore Gagliardi - Sui borseggi si lavora costanteme­nte ma i furti in appartamen­to sono il vero problema del veneziano». La questura ha studiato nuove strategie e aumentato i pattugliam­enti.

«Chiediamo attenzione dei cittadini. Segnalate», dice Gagliardi. L’attenzione resta alta anche verso lo spaccio di droga che sembra essersi spostato in parte a Marghera dopo la retata del 10 luglio. «Non è un’emergenza, è una situazione che si realizza in tutti i grandi centri perché attraggono le piccole realtà – conclude il questore - Nessuna situazione allarmante e pericolosa come fino a qualche mese fa».

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Taglio del nastro Il questore Gagliardi con il direttore Sgalla (Errebi)

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