Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La sfida a Booking.com «Così gestiamo i flussi»
VENEZIA Un portale e dietro al portale un sistema informatico complesso per mettere tutte insieme le offerte turistiche, i percorsi, gli eventi e le manifestazioni per non essere in balia delle Olta, le on line travel agency. Il piano, frutto di una partecipazione dal basso, sarà adottato in giunta regionale per poi passare in consiglio.
VENEZIA Turismo, il Veneto affila le armi. Per blindare il gradino più alto del podio fra le regioni italiane «non possiamo sederci sugli allori» ammonisce l’assessore regionale Federico Caner. E l’altezza del podio è vertiginosa: 17 miliardi l’anno - prima industria regionale - e 70 milioni di turisti. La quantità c’è, sulla qualità che va a braccetto con la gestione di flussi turistici a tratti soverchianti come nel caso di Venezia e Verona, il margine invece è tutto da sfruttare. Il Piano strategico regionale del turismo presentato ieri in Marittima a Venezia è un magma Federico Caner denso di contenuti distillati nelle nuove «linee guida», dalle infrastrutture e i trasporti fino al digitale.
Ecco, il digitale che porta alla versione reloaded del tormentato «portale» www.veneto.eu. «Se funzionerà spiega Caner - avremo fatto bingo». Sì, perché l’intenzione è lanciare il guanto di sfida a colossi come Booking.com, le «Olta» (on line travel agency). «Ora che il turismo veneto ha imparato a lavorare su obiettivi comuni, ora che sta innovando e reinventando prodotti turistici maturi come il balneare o le città d’arte specifica l’assessore - puntiamo ad offrire direttamente le nostre eccellenze a chi sceglie il Veneto e lo possiamo fare di gran lunga meglio di altri perché conosciamo il nostro territorio palmo a palmo». Dietro al portale, va detto, c’è un articolato «harware», il Dms, destination management system studiato per incrociare i dati su disponibilità ricettiva, eventi attrattivi, dalla cultura allo sport. E così, sulla parte visibile al pubblico del «cervellone» turistico del Veneto, il portale, si potrà prenotare non solo e non tanto una stanza d’albergo quanto un itinerario enogastronomico con pernottamento in un albergo diffuso per assaggiare uno dei 52 vini doc o un pacchetto «esperienziale» che mescoli arte, paesaggio e i ritmi lenti della laguna svelata per chi non vuole solo Piazza San Marco. Con il vantaggioso effetto collaterale di alleggerire la pressione turistica sul salotto buono della città e - chissà - archiviare i minacciosi tornelli.
«Avremmo potuto calare il Piano dall’alto - dice Caner ma sarebbe rimasto lettera morta, il più laborioso percorso partecipativo, invece, ha fatto germogliare idee nuove sulle strategie turistiche da parte di chi di turismo vive, facendo sentire i temi sul tavolo “propri”, vicini». Il Piano sarà adottato a breve dalla Giunta e poi passerà in consiglio regionale. Alcuni esempi delle linee guida del piano: attenzione nella comunicazione per il valore aggiunto della sanità regionale - «Dobbiamo ricordare a chi viene qui - ha detto ieri il governatore Luca Zaia - che per un incidente, per un problema di salute che può riguardare i giovani come gli anziani, qui la vacanza non finisce perché abbiamo la miglior sanità italiana» - e poi, ancora, la crucialità dei trasporti e, non è una coincidenza, spiegano in regione, la contemporaneità fra piano del turismo e piano dei trasporti. Fra le azioni più recenti (e finanziate) del «nuovo turismo» veneto ci sono le reti d’impresa. Tre anni fa non esistevano e oggi sono una ventina in tutta la regione con 4 milioni di finanziamenti regionali. E se dal palco Zaia ha rilanciato la candidatura Unesco del prosecco, Graziano Azzalin e Andrea Zanon consiglieri regionali del Pd accusano: «Ancora soldi per la candidatura Unesco delle Colline del Prosecco, è una vergogna. Le casse regionali non sono il bancomat della Lega» riferendosi agli ultimi 180mila euro per uno studio suppletivo.