Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pressing su Toninelli di Cantone e Pellicani
Pare che il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone abbia «caldamente» invitato il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli ad occuparsi del Mose: dai lavori praticamente fermi alla futura gestione. L’impasse ormai dura da mesi tanto che ieri il deputato pd Nicola Pellicani ha incontrato proprio Cantone esprimendo la propria preoccupazione «per la situazione di impasse e anche di scarsa chiarezza sull’utilizzo delle risorse, come evidenziato nella relazione redatta al termine dell’indagine condotta dalla task force formata dagli esperti del ministero, dell’Anac e della prefettura di Roma», precisa il parlamentare veneziano. Da inizio anno il Consorzio Venezia Nuova infatti ha avuto una produzione di soli 45 milioni di euro, quando lo scorso anno – che già era stato il minimo storico – si era arrivati a 203. Non a caso Pellicani chiede un intervento deciso del governo «senza del qualche diventerà impossibile chiarire il quadro, far ripartire i cantieri e concludere i lavori». «E soprattutto va individuato il soggetto che dovrà gestirla — precisa — Il disinteresse del governo e della maggioranza gialloverde sul dossier Venezia sta provocando gravi danni alla città, ai veneziani e all’intero Paese». Il nodo cruciale, come emerso dall’audizione del Provveditore alle Opere del Nord Est Roberto Linetti alla Camera e anche da quella del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli è quello di come far ripartire i cantieri, di fatto fermi da mesi. I primi passi dei commissari sono stati quelli di «escludere» i grandi soci affidando i lavori in house alle aziende medio piccole. Per completare il Mose mancherebbero interventi per 560 milioni, che però sarebbero già stanziati. Di più: secondo Linetti sarebbero disponibili un miliardo e 147 milioni, derivati dal recupero di residui generati da finanziamenti Bei e Cdp. «E in questa situazione il ministro alla Confusione Toninelli continua a non occuparsi del Mose e si ostina a non porre all’attenzione del governo i problemi di Venezia», attacca Pellicani che ha formalmente chiesto una visita in laguna della Commissione ambiente, di cui fa parte.