Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bonifica dei Pili, Tar pronto a decidere
Porta di Venezia contro il ministero per l’area di palasport e servizi
VENEZIA Nessun dibattimento e nemmeno documenti depositati all’ultimo momento, il tribunale amministrativo ha deciso che sulle bonifiche dei Pili farà direttamente la sentenza, che dovrebbe mettere la parola fine al braccio di ferro tra la società Porta di Venezia, proprietaria dei terreni, e il ministero dell’Ambiente.
Ieri, al Tar si è tenuta l’ultima udienza dei due ricorsi presentati dall’azienda, inserita a dicembre nel blind trust del sindaco Luigi Brugnaro e i giudici hanno «trattenuto la causa in decisione», ossia hanno stabilito che non c’era la necessità di nuovi approfondimenti per permettere di redigere la sentenza, che sarà pronta non prima di un mese.
La vicenda ha radici nei primi anni Duemila, quando Brugnaro, all’epoca imprenditore non ancora prestato alla politica, ha acquistato ad un’asta pubblica dell’Agenzia del demanio i 40 ettari a confine tra la zona industriale e il ponte della Libertà per 5 milioni di euro. Nessuno era interessato ai Pili, nemmeno il Comune che non esercitò il diritto di prelazione: Brugnaro fu l’unico a presentare un’offerta. Per anni, di quei terreni nessuno si è più interessato fino a che, dopo la creazione del blind trust per mettere a tacere le accuse di conflitto di interessi da parte del sindaco, è stata avanzata l’ipotesi di costruire lì il palazzetto dello sport della Reyer, il Taliercio è infatti troppo piccolo per la serie A in cui gioca la squadra. A febbraio, tra mille polemiche di ambientalisti e opposizione, il consiglio comunale ha dichiarato l’interesse pubblico all’operazione. Nel frattempo però è rimasta tutta aperta la querelle sula bonifica e la messa in sicurezza. Per il Ministero, il disinquinamento compete a Porta di Venezia e va fatto subito, ma la società sostiene di averla acquistata dal Demanio già con la messa in sicurezza fatta e che casomai deve intervenire chi ha inquinato. Tra il 2006 e il 2014, il Magistrato alle acque ha preso in carico l’area per i marginamenti, ma già nel gennaio 2011 la proprietà ha impugnato al Tar i verbali della conferenza dei servizi del 2010 che imponeva a Porta di Venezia di risanare i Pili. Nel 2016, il Ministero ha chiesto di dare seguito alle decisioni del 2010 e la società ha fatto ricorso. «Attendiamo con fiducia che la magistratura si esprima – dice Porta di Venezia – In attesa, è allo studio un’ipotesi di sviluppo volto a riqualificare l’area, con palasport e servizi accessori».
La lite
La società che fu del sindaco contesta la richiesta di messa in sicurezza dei terreni