Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I restauri, Leonardo, Tintoretto Marini «volontaria» delle Gallerie

Il ministero ritaglia un ruolo ad hoc per la direttrice in pensione

- Di Fiorella Girardo

VENEZIA «Per carità, non la chiami consulenza». Paola Marini, direttore manager delle Gallerie dell’Accademia di Venezia ci tiene a puntualizz­are quale sarà il suo nuovo ruolo a partire dal 1° novembre, quando andrà in pensione. «Meglio definirlo “supporto volontario di tipo culturale e scientific­o” – precisa – anche se in questo momento il provvedime­nto ancora non c’è». In effetti, una tale posizione al Ministero dei Beni culturali non si era mai vista, e i funzionari stanno costruendo ad hoc una figura giuridica compatibil­e con la legge, in grado di permettere a Marini di continuare a seguire i progetti, pur senza potere di firma. La vicenda nasce dalla necessità di non rallentare i lavori in corso al museo. Sulla carta dovrebbero terminare giusto fra un anno, ma è un auspicio a cui pochi credono. Così il cda e il comitato scientific­o delle Gallerie si sono rivolti al segretario generale del Mibac Giovanni Panebianco, chiedendo uno strappo alla regola pur di non mettere a rischio un equilibrio precario. Dopo un colloquio romano con Panebianco, la direttrice è rientrata in Laguna con la soluzione: il segretario ha assunto l’interim delegando alcune partite a funzionari locali (tra cui il braccio destro della stessa Marini lo storico Giulio Manieri Elia), mentre a lei rimarrà il compito di traghettar­e le Gallerie all’insediamen­to del nuovo manager, che uscirà da un nuovo bando internazio­nale, tra 4-5 mesi.

Sul piatto, infatti, ci sono questioni spinose che rischiano di incagliars­i senza una guida adeguata. Si va dal nuostra vo allestimen­to permanente delle 6 sale del primo piano, che dovrebbe iniziare tra un paio di mesi quando il cantiere, ultimata la fase 1, si sposterebb­e nell’area palladiana; all’individuaz­ione di un partner per la coproduzio­ne della mo- di Leonardo. «Stiamo cercando una società che voglia impegnarsi con noi in uno dei progetti più importanti nel cinquecent­enario della morte di Leonardo da Vinci – spiega Marini - La nostra sarà la mostra dedicata ai disegni, dove esporremo la nostra collezione di 25 opere, oltre a una serie provenient­i dalle Collezioni reali di Windsor Castle e una dell’Ermitage di San Pietroburg­o, per un totale di una settantina di opere. Domani ci sarà il cda e definiremo i dettagli della gara», prosegue la direttrice che spiega anche i contorni del suo futuro ruolo. «Il 19 aprile del prossimo anno inaugurere­mo la grande mostra su Leonardo, che costituirà un unicum con Torino e Firenze, e il mese prima accompagne­rò a Washington il giovane Tintoretto, per l’esposizion­e che vedrà

"Marini Resterò se il futuro direttore lo riterrà utile, altrimenti sono pronta a lasciare

volare negli Usa anche i capolavori dei Musei Civici». I prestiti stranieri saranno l’altro grande tassello del suo «supporto». «Naturalmen­te — aggiunge — se il nuovo direttore lo riterrà utile, altrimenti toglierò il disturbo». Nel frattempo c’è da occuparsi della gara per la sponsorizz­azione degli arredi, dopo che è andata deserta quella per la caffetteri­a, e la designazio­ne dell’appalto per il bookshop e le biglietter­ie. Problemi che non impediscon­o alla direttrice di sottolinea­re orgogliosa­mente che «mentre i miei colleghi dei musei autonomi si sono dedicati ai nuovi allestimen­ti delle collezioni permanenti, noi abbiamo optato per le mostre: non mi risulta che ci siano altre istituzion­i che ne hanno fatte quante noi e di così alto livello». Unico neo il calo dei visitatori: dopo il boom del 2016 che aveva visto una crescita dell’8%, l’anno scorso ci si è fermati a un +2% e il 2018 si chiuderà con una flessione. «Paghiamo lo scotto della cattiva pubblicità di cui gode Venezia all’estero – conclude la direttrice - dobbiamo fare attenzione a questo problema perché si sta aggravando».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy