Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Verona la porta d’ingresso di Mosca «Basta sanzioni»
VERONA «Verona è finalmente porta d’ingresso per la Russia in Italia». Le parole sono quelle del sindaco Federico Sboarina, ma il timbro ufficiale arriva direttamente dal presidente russo Vladimir Putin. Dopo l’incontro di mercoledì a Mosca con il premier Giuseppe Conte, l’inquilino del Cremlino rimarca la solidità del rapporto con il Belpaese. E lo fa con un messaggio ufficiale letto ieri mattina, all’inaugurazione dell’undicesimo Forum Economico Eurasiatico in Gran Guardia: «L’economia della fiducia e la diplomazia del business dall’Atlantico al Pacifico riflettono il crescente fabbisogno in materia di sviluppo, energia e tecnologi,a che devono essere liberi da barriere e sanzioni - scandisce Putin -. La Russia è pronta a farlo con i partner europei». Parole lette al pubblico da Igor Sechin, presidente e ceo di Rosneft, principale compagnia petrolifera russa.
L’assist di Putin viene colto dal vicepremier Matteo Salvini: «Questa è una platea di portatori di pace - ha detto -. Nel 2018 non servono le sanzioni, non servono carri armati ai confini: servono amicizia, conoscenza, crescita e dialogo. Il nostro impegno sarà quello di andare avanti: i problemi si risolvono al tavolo e non parlando di sanzioni economiche». Concetto ribadito dall’ ideatore del Forum, Antonio Fallico: «Da tre anni registriamo con favore il pronunciamento di vari governi, tra cui quello italiano,
contro le sanzioni americane ed europee nei confronti di Mosca, ma periodicamente e automaticamente sono state rinnovate. Attendiamo che il governo italiano in sede di Consiglio Europeo a dicembre sia capace di far condividere agli altri Paesi il suo atteggiamento an ti sanzionatorio ». Applausi convinti dalla platea dove, tra i tantissimi imprenditori, siede anche il ministro Lorenzo Fontana. «Sono fiero che dalla nostra città possa partire una nuova stagione di rapporti internazionali», dice Fontana, a sottolineare come Verona sia ormai, ufficiosamente, una sorta di capitale dei pontieri per la Russia, ancora sotto sanzioni dopo l’aggressione all’Ucraina. D’altra parte, il consiglio comunale di Verona ha recentemente revocato la cittadinanza onoraria concessa al presidente ucraino Petro Poroshenko e sono numerosi, qui, i politici apertamente russofili: dallo stesso Fontana al consigliere regionale Stefano Valdegamberi.