Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Verona la porta d’ingresso di Mosca «Basta sanzioni»

- Enrico Presazzi

VERONA «Verona è finalmente porta d’ingresso per la Russia in Italia». Le parole sono quelle del sindaco Federico Sboarina, ma il timbro ufficiale arriva direttamen­te dal presidente russo Vladimir Putin. Dopo l’incontro di mercoledì a Mosca con il premier Giuseppe Conte, l’inquilino del Cremlino rimarca la solidità del rapporto con il Belpaese. E lo fa con un messaggio ufficiale letto ieri mattina, all’inaugurazi­one dell’undicesimo Forum Economico Eurasiatic­o in Gran Guardia: «L’economia della fiducia e la diplomazia del business dall’Atlantico al Pacifico riflettono il crescente fabbisogno in materia di sviluppo, energia e tecnologi,a che devono essere liberi da barriere e sanzioni - scandisce Putin -. La Russia è pronta a farlo con i partner europei». Parole lette al pubblico da Igor Sechin, presidente e ceo di Rosneft, principale compagnia petrolifer­a russa.

L’assist di Putin viene colto dal vicepremie­r Matteo Salvini: «Questa è una platea di portatori di pace - ha detto -. Nel 2018 non servono le sanzioni, non servono carri armati ai confini: servono amicizia, conoscenza, crescita e dialogo. Il nostro impegno sarà quello di andare avanti: i problemi si risolvono al tavolo e non parlando di sanzioni economiche». Concetto ribadito dall’ ideatore del Forum, Antonio Fallico: «Da tre anni registriam­o con favore il pronunciam­ento di vari governi, tra cui quello italiano,

contro le sanzioni americane ed europee nei confronti di Mosca, ma periodicam­ente e automatica­mente sono state rinnovate. Attendiamo che il governo italiano in sede di Consiglio Europeo a dicembre sia capace di far condivider­e agli altri Paesi il suo atteggiame­nto an ti sanzionato­rio ». Applausi convinti dalla platea dove, tra i tantissimi imprendito­ri, siede anche il ministro Lorenzo Fontana. «Sono fiero che dalla nostra città possa partire una nuova stagione di rapporti internazio­nali», dice Fontana, a sottolinea­re come Verona sia ormai, ufficiosam­ente, una sorta di capitale dei pontieri per la Russia, ancora sotto sanzioni dopo l’aggression­e all’Ucraina. D’altra parte, il consiglio comunale di Verona ha recentemen­te revocato la cittadinan­za onoraria concessa al presidente ucraino Petro Poroshenko e sono numerosi, qui, i politici apertament­e russofili: dallo stesso Fontana al consiglier­e regionale Stefano Valdegambe­ri.

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Sul palco Romando Prodi e, sullo sfondo, Igor Sechin

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