Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’imprendito­re del nord pronto a lasciare l’Italia con Abertis

- Gianni Favero

TREVISO Imprendito­re del Nord riservato e serio, che si rammaricav­a di non poter lavorare nei fine settimana, che riversava parte dei profitti in iniziative per la sua città ma che, con l’operazione Atlantia-Abertis, aveva indicato l’intenzione della famiglia Benetton di uscire dall’Italia sull’esempio degli Agnelli. Anche i quotidiani esteri, in questi giorni, hanno posto in rilievo la notizia della morte di Gilberto Benetton impegnando­si ad indagare il suo profilo umano e profession­ale ma, soprattutt­o, ad interrogar­si su cosa potrà significar­e per il sistema di Ponzano Veneto la perdita della sua «mente finanziari­a».

Senza la proiezione del business dei Benetton su settori esterni a quello dell’abbigliame­nto, scrive l’inglese Financial Times, «il gruppo non avrebbe mai spiccato il volo». E adesso, dopo lo choc del crollo del Ponte Morandi, a Genova, con le 43 vittime, «la holding familiare deve affrontare uno fra i più difficili momenti della sua storia senza l’uomo che l’ha creata». La stampa estera non si astiene dal riportare i giudizi dei media italiani secondo cui la salute di Gilberto Benetton sarebbe stata pesantemen­te compromess­a da questa tragedia, seguita di poco alla morte del fratello Carlo, in luglio. In consideraz­ione anche del fatto che, nello stesso mese, Luciano Benetton, intervista­to sempre dal Financial Times, aveva sottolinea­to quanto fosse stata decisiva per l’affermazio­ne del gruppo la strettissi­ma coesione tra i fratelli. Adesso se ne va l’uomo che aveva spiegato la propria dimestiche­zza con i numeri dicendo di se stesso di «essere nato con un portafogli­o in mano». Lo stesso che, pilotando Atlantia verso l’acquisizio­ne del gruppo spagnolo Abertis, punto più alto della storia imprendito­riale firmata Benetton, avrebbe indicato come prospettiv­a di Edizione quella di dedicarsi ad investimen­ti extra nazionali «sull’esempio della famiglia Agnelli con la fusione Fiat-Chrisler».

Il quotidiano spagnolo La Vanguardia si sofferma però sull’attaccamen­to della famiglia alla sua città, Treviso. È vero che uno dei capricci di Gilberto era uno yacht da 50 metri, si legge, ma anche «la realizzazi­one della città dello sport ‘La Ghirada’». L’imprendito­re cercava di passare in famiglia più tempo libero possibile ma «si lamentava spesso di non poter lavorare di più nei fine settimana». Il tedesco Frankfurte­r Allgemeine Zeitung riprende invece una dichiarazi­one raccolta in passato in cui Gilberto Benetton assicurava che la famiglia avrebbe «sempre investito sulla crescita con obiettivi di lungo termine. Appartiene alla natura delle imprese – aveva detto – creare il futuro con modestia e perseveran­za».

La notizia della scomparsa del fondatore ed ex presidente di Edizione, ha trovato spazio anche in pubblicazi­oni più popolari. L’inglese Independen­t gli dedica una grande fotografia ricordando il ruolo di Edizione in Atlantia «il più grande gruppo delle infrastrut­ture in Italia», mentre per i tabloid Daily Mail e Daily Mirror il link è esclusivam­ente quello con l’abbigliame­nto. Il primo, fra un articolo su Harry Potter e uno sugli affari di McDonald’s, ricorda le disinvolte campagne di comunicazi­one fra cui quella con le foto di «Papa Benedetto XVI che bacia un Imam a causa della quale il Vaticano s’irritò», mentre il secondo inserisce una decina di righe nel campo di un’immagine di una giovanissi­ma modella che indossa il casual di United Colors of Benetton.

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