Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fantinati: «Bertelle via? É contro tutto...»
VENEZIA Dissidenti sul piede d’addio, dopo anni di malumori. Patrizia Bertelle, consigliere regionale che annuncia battaglia ai vertici veneti del Movimento, dopo accuse di opacità, distacco dalla base e mobbing nei suoi confronti. Ivaldo Vernelli, consigliere comunale a Rovigo, che parla di «contratto con la Lega mortale» e peso «intollerabile» della Casaleggio e associati. Infine, l’assemblea dei dissidenti in programma domenica, a Salzano: bollata come «non ufficiale», guadagnerebbe adesioni di ora in ora. Che succede nel Movimento veneto? Lo chiediamo al veronese Mattia Fantinati, sottosegretario alla Pubblica amministrazione: «Il nostro valore aggiunto è sempre stata la coesione. Nessuno la vuole raggiungere a scapito del dibattito interno ma tutte queste polemiche non vanno bene. Il contratto di governo non c’entra nulla, anzi. Tutti i sondaggi dimostrano che gli italiani sono col governo Conte perché sta facendo le cose che erano nel nostro programma. A me interessa fare le cose. Che poi le facciamo con Salvini o Pinco Pallo non cambia». Le accuse di Bertelle sui rimborsi? Tolleranza in Regione, severità ma strumentale coi candidati alle Parlamentarie? «Mi sembra tutto pretestuoso. Lo abbiamo dimostrato coi fatti, a Roma, tagliandoci tutti i privilegi. Parliamo di quello che serve ai cittadini, per favore». Chi andrà a Salzano sarà fuori dal Movimento? «Non spetta a me sanzionare nessuno. Il M5s garantisce libertà di critica e di dissenso. Ma se tu non sei mai d’accordo con il gruppo, sei tu che ti stai ponendo al di fuori del gruppo stesso». Se Bertelle e Vernelli lasciano, li saluta caramente o pensa che avete perso qualcosa? «Farei entrambe le cose. Li saluterei, perché auguro il meglio a tutti ed è sempre meglio lasciarsi che rimanere insieme scontenti. Penserei anche che abbiamo perso qualcosa: il contributo che avremmo dovuto ricevere da loro e che non riceviamo con polemiche sterili. Ma quelli che perdono più di tutti sono loro. Ovviamente, se se ne andassero, mi aspetterei che si dimettessero dal loro incarico. Ripeto: siamo qui per lavorare. Il correntismo lasciamolo agli altri. Bertelle non perde occasione per polemizzare. Se non è d’accordo, la porta è aperta». (r.piv.)