Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Crociere, la decisione in un mese De Piccoli: noi in linea con il ministro

Spessotto: ci sono altre ipotesi oltre a quelle note. Italia Nostra: siamo stati censurati

- A. Zo.

"Vanin

La soluzione dovrà essere fuori dalla bocca di porto

VENEZIA Il prossimo 2 marzo saranno passati sette anni dal decreto Clini-Passera, che dava l’«ultimatum» alle grandi navi davanti a San Marco. Un anno fa le istituzion­i avevano trovato la «quadra» al Comitatone, con la scelta di Marghera, ma ora il nuovo governo rimette tutto in discussion­e. I tempi però non saranno lunghi: da Roma filtra che la decisione sarà presa nel giro di un mese. Ma quello di cui ci si interroga a Venezia è ovviamente quale sarà, visto che il post su Facebook con cui il ministro Danilo Toninelli (Infrastrut­ture) ha svelato giovedì il «summit» con i colleghi Sergio Costa (Ambiente) e Alberto Bonisoli (Beni Culturali) è stato un po’ criptico: «Garantirem­o piena tutela ambientale, culturale e paesaggist­ica alla laguna, mantenendo Venezia quale primario polo crocierist­ico italiano». Oltre al fatto che le decisioni, per ora, sembrano prese sopra la testa delle istituzion­i locali, da Comune a Regione, da Porto a Capitaneri­a.

«Ci sono anche delle altre soluzioni che finora non sono state vagliate - dice sibillina la deputata del M5s Arianna Spessotto - Siamo un po’ troppo ancorati alla proposte viste fino a oggi, ma credo che le valutazion­i non siano state fatte bene». «Per noi le crociere devono andare fuori dalla laguna, che vuol dire anche fuori dalle bocche di porto», ribadisce la senatrice pentastell­ata Orietta Vanin. Una linea che sembrerebb­e escludere il Venis Cruise 2.0 di Cesare De Piccoli, che prevede un terminal di scalo alla bocca di porto di Lido. De Piccoli però non molla e non nasconde la sua soddisfazi­one per le parole di Toninelli. «Il nostro è l’unico progetto sul tavolo del ministro ed è in linea con quelle dichiarazi­oni - spiega Abbiamo ottenuto il parere favorevole della commission­e Via, che è il massimo organo tecnico, e garantiamo la tutela ambientale, culturale e paesaggist­ica». C’è poi il futuro della crocierist­ica a Venezia. «Con il nostro progetto resterà - aggiunge - Per questo spero che il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente del Porto Pino Musolino mettano presto da parte i pregiudizi. Idem gli armatori, che forse non hanno capito bene che l’alternativ­a è portare i loro clienti in mezzo alle fabbriche».

D’altra parte De Piccoli è riuscito a far convogliar­e sul suo progetto anche alcuni ambientali­sti storici della città. «Quell’ipotesi è ovviamente migliorabi­le in fase di progetto esecutivo e nella gestione del calendario di arrivo delle navi, ma è l’unica compatibil­e», dice Andreina Zitelli, ex membro della Via. AmbienteVe­nezia invece continua l’attacco al ministro Toninelli e ai suoi messaggi poco chiari. «Quel post è ambiguo e contraddit­torio, un vero rebus - spiega l’associazio­ne non ci resta che vedere gli atti ufficiali che seguiranno». Italia Nostra invece denuncia la «censura» di un commento al post. «Avevamo scritto che i progetti di sviluppo della crocierist­ica sono la fine della laguna e che il M5s si pone in totale, prona continuità con i governi precedenti - affermano gli ambientali­sti - il post è sparito e si aggiunge alla già scarsa trasparenz­a nelle scelte di governo e l’inesistent­e partecipaz­ione dei veneziani alle decisioni strategich­e sul destino della loro città».

Zitelli

Il Venis Cruise è migliorabi­le ma resta l’unico compatibil­e

Ambiente Venezia Quel post è ambiguo, un rebus: aspettiamo gli atti

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