Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’ex prefetto nel mirino di Cinque stelle e Gruppo misto

«Save e Fondazione di Venezia, incarichi vietati». L’accusa: va alle feste private del sindaco

- G. B.

MESTRE Cinque stelle e Gruppo Misto contro l’ex prefetto Carlo Boffi. Con un’interpella­nza al sindaco Luigi Brugnaro Davide Scano, Ottavio Serena e Renzo Scarpa chiedono conto della nomina di Boffi, in pensione dallo scorso aprile, nel consiglio di amministra­zione della Fondazione di Venezia. Boffi secondo i tre consiglier­i non potrebbe ricevere incarichi pubblici, in base alle norme che vietano a chi ha esercitato poteri autoritati­vi o negoziali per conto di pubbliche amministra­zioni di rientrare immediatam­ente in servizio a conclusion­e dell’incarico. «L’ex prefetto oggi è responcio sabile delle relazioni istituzion­ali di Save oltre che consiglier­e della Fonazione — dice Scano — Tra l’altro, la Fondazione aveva quote della società dell’aeroporto, nel cui cda siede il sindaco». M5s e Gruppo Misto ravvisano «un incro- di rapporti» non troppo trasparent­i: «Boffi e Brugnaro appaiono in ottimi rapporti tanto che l’ex prefetto ha partecipat­o alle feste private del sindaco», ricordano Scano e Serena. Al di là delle norme, i tre consiglier­i ritengono che ci sia un problema di opportunit­à: «È inopportun­o che alte cariche dello Stato partecipin­o a feste private del sindaco».

Nel caso specifico dei nuovi incarichi di Boffi, i consiglier­i segnalano che di recente un’assunzione presso l’aeroporto è stata congelata in attesa di verifiche. «A giugno l’ex primo dirigente della polizia di frontiera Riccardo Tumminia ha lasciato la polizia per diventare security manager di Triveneto sicurezza, società del gruppo Save — spiega Serena — ma sono emersi problemi con la legge che vieta per tre anni di assumere altri incarichi». Per questo, Scano, Serena e Scarpa chiedono al sindaco di vedere quante candidatur­e sono arrivate per la Fondazione di Venezia, di valutare se Boffi non debba sottostare alle norme sul pubblico impiego e se il sindaco fosse presente quando Save lo ha scelto per il ruolo di responsabi­le rapporti istituzion­ali. «Visto che l’amministra­zione non risponde alle interpella­nze, l’abbiamo inviata anche all’organo di governo competente, ossia il Dipartimen­to romano della funzione pubblica», concludono.

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Insieme L’ex prefetto Boffi con l’ex ministro Boschi e il sindaco Brugnaro

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