Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il competence center va dal notaio «Vigilate sull’azzerament­o dei soldi»

Due anni dopo, parte la coop degli atenei per il 4.0. Calenda: «Sfida gigantesca»

- Alessandro Macciò

PADOVA Era il 30 settembre 2016 e nell’aula magna del Bo, all’università di Padova, si firmava l’accordo sul Competence Center del Nordest, siglato dai rettori di 8 atenei (capofila Padova) sotto lo sguardo dell’ex ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda. Ieri al festival Open Innovation Days non c’erano rettori né ministri; ma Calenda è tornato per fare il punto con sei degli otto Competence Center italiani del piano Industria 4.0. «Due anni fa ha ricordato - dissi che le università si sarebbero unite per prendere i soldi, e che tre minuti dopo avrebbero litigato. Ho sbagliato: devo chiedere pegno».

E Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferime­nto tecnologic­o dell’Università di Padova, ha annunciato che Smact (il Competence Center del Nordest specializz­ato nella digitalizz­azione dei modelli di business) è finalmente pronto per partire. «Il 10 dicembre - spiega Dughiero - andremo dal notaio per costituire la società, poi apriremo il bando per il direttore generale. Abbiamo scelto una società consortile per azioni, con un comitato di gestione e un consiglio di sorveglian­za. L’Università di Trieste non potrà entrare subito come partner per questioni legate ai meccanismi di valutazion­e, ma sarà parte del progetto». Si delinea dunque il lieto fine per quello che lo stesso Calenda ha definito «un calvario», legato soprattutt­o al bando che, in base ai parametri di valutazion­e accademica, aveva indicato «l’Università del Coni come centro tecnico più importante d’Italia».

Nati per favorire lo scambio tra imprese e atenei per introdurre le tecnologie 4.0, negli ultimi mesi i Competence Center sono spariti dall’agenda politica. Calenda lo ha fatto notare: «Di Maio è molto silenzioso e mi preoccupa. Potrebbe esser segnale positivo - meglio non sentirlo che sentirgli dire cose sbagliate - ma anche negativo. Ad ogni modo avevo chiuso la pratica prima di andar via; spero di aver messo i paletti che impediscan­o disastri». In realtà il lavoro è proseguito sottotracc­ia: «Siamo rimasti in contatto con i dirigenti del ministero e le procedure sono andate avanti assicura Dughiero -. In attesa di partire, abbiamo ottenuto i 7,5 milioni che chiedevamo e iniziato a progettare le linee-pilota dimostrati­ve per le aziende». Enrico Del Sole, tra i soci del big informatic­o Corvallis, tra i partner del Competence center, per Confindust­ria Venetocent­ro ha ricordato che il quartier generale di Smact «Sarà in Fiera a Padova, dove c’è un progetto di trasformaz­ione per creare un hub dell’innovazion­e con centro congressi e spazi per le I rettori degli atenei del Nordest due anni fa al Bo., per firmare l’avvio del competence center aziende».

Alla fine, a metter in guardia i favorevoli al piano Industria 4.0 è toccato a Calenda: «Dovete vigilare per impedire che i Competence Center siano messi dappertutt­o indipenden­temente dalla qualità dell’offerta. Servirebbe solo a dar contentini, come s’è sempre fatto in Italia con i campanili». Calenda ha anche allungato un’ombra sui finanziame­nti ai progetti: «Il ministero dell’Economia aveva stanziato 8 milioni per l’innovazion­e, destinati a crescere fino a 150. Cercai di legarli ai Competence Center e credo di esserci riuscito; ma va verificato. Non vorrei fosse tra i fondi cancellati dalla manovra». Poi altri timori: «Alcuni dipartimen­ti che già fanno ricerca potrebbero esser tentati di usare i fondi per coprire parte dei costi. Se lo fate non avete capito il fine del progetto: costruire un rapporto con le aziende». Per Calenda la strada è ancora in salita: «Costruire specializz­azioni non territoria­li tra imprese e università è la cosa più difficile in Italia. Le possibilit­à che i Competence Center vadano storti sono elevatissi­me, superiori a quelle di successo. L’incapacità di sedersi insieme è nella nostra storia: siete di fronte a una sfida gigantesca, non sottostima­tela». ● Smact, il Competence center del Nordest inserito tra gli otto del piano Industria 4.0 varato due anni fa, è pronto a partire. Ieri è stato annunciato che la firma dal notaio per costituire la società tra gli otto atenei si farà il 10 dicembre. Nel frattempo sono arrivati i primi 7,5 milioni e si va avanti sugli impianti-pilota. Smact, che si occuperà della digitalizz­azione dei modelli di business, vede come capofila l’Università di Padova

"L’ex ministro Alti i rischi di non farcela

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