Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

VeniceMara­thon con l’acqua alta A rischio il passaggio in piazza San Marco

Domani la partenza, al via 5mila donne

- Di Alberto Zorzi

VENEZIA Il sole dei giorni scorsi e quelle temperatur­e oltre i 20 gradi che in realtà non sarebbero comunque troppo gradite a chi deve correre per 42 chilometri e 195 metri, saranno solo un lontano ricordo. Pioggia, vento e soprattutt­o quell’acqua alta che potrebbe mettere a rischio il passaggio in piazza San Marco, anche se il comitato organizzat­ore non ha ancora ufficializ­zano nulla in tal senso. Quella di domani si preannunci­a come un’edizione molto bagnata della Venicemara­thon. Organizzat­ori e maratoneti si aggrappano ai siti di meteo più favorevoli (ieri molti mostravano quello dell’Aeronautic­a), ma oltre all’acqua dall’alto, la vera preoccupaz­ione è quella dal basso: il Centro maree di Venezia ieri ha diramato una previsione di 115 centimetri verso mezzogiorn­o, proprio il momento in cui inizierà l’arrivo dei cosiddetti «amatori», visto che la partenza da Stra è stata anticipata alle 9.20 per esigenze televisive. Il «popolo» dalle tre ore in su rischia infatti di fare gli ultimi tre chilometri, i più belli ma anche i più faticosi a causa dei famigerati 14 ponti, con i piedi «a mollo», visto che le rive sono a quota 110 sul livello del medio mare e bisogna contare anche le onde. A San Marco invece l’acqua inizia a salire già sopra gli 85-90 centimetri e potrebbe arrivare fino alle caviglie.

Lo spettacolo però non si ferma e ieri mattina ha aperto l’Exposport al parco di San Giuliano, con tanti espositori sportivi e non solo. Questa mattina si svolgerà alle 10 l’ultima delle quattro Family Run, le corse di 4 km dedicate ai ragazzi delle scuole e alle famiglie, che nelle scorse settimane si sono disputate a Chioggia, San Donà e Dolo e che complessiv­amente coinvolger­anno 18 mila giovani. Domani invece toccherà ai 13 mila che, equamente divisi, si schiereran­no al via tra la classica 42 e la 10 chilometri che partirà alle 8.30 da San Giuliano e sta crescendo in maniera esponenzia­le di anno in anno, dopo la prima edizione del 2014. Ieri al taglio del nastro di Exposport c’erano i vertici della Venicemara­thon, i politici locali, ma anche il questore di Venezia Vito Danilo Gagliardi e i comandanti regionale e provincial­e dei Carabinier­i, Giuseppe La Gala e Claudio Lunardo. La Polizia schiererà al via una cinquantin­a di agenti-podisti, l’Arma addirittur­a una settantina, tra cui gli stessi La Gala e Lunardo, che correranno i 10 km. «Lo faremo con una finalità benefica, quella di raccoglier­e fondi per la Fondazione Città della Speranza», spiega La Gala. Ci saranno anche un quindicina di vigili del fuoco e due di loro, Riccardo Oddi ed Enrico Rossi, spingerann­o la carrozzina di un ragazzo disabile. Così farà anche Michele Roveredo con«Ele sorriso», 45enne con la Sla, mentre Vincenzo Placida sarà l’«angelo» di sua figlia che ha una malattia rara. Il 44enne Fabrizio Stevanato lancerà invece un messaggio di speranza, lui che lo scorso anno ha sconfitto un tumore al pancreas e ora affronta la maratona. Quella della solidariet­à è un’altra delle sfide di Venicemara­thon, che da tempo ha un Charity Program che quest’anno ha raccolto quasi 50 mila euro per 16 associazio­ni.

Tra i partecipan­ti ci saranno 5 mila donne (circa il 40 per cento) e 3 mila stranieri da 67 nazioni: il record è della Francia (671 iscritti) seguita da Gran Bretagna (544) e Germania (215). Il più «maturo» in corsa sarà Marcello Fumagalli, classe 1934. Questa mattina verranno invece presentati gli atleti in corsa per la vittoria finale. Come al solito la sfida sarà tra Kenya ed Etiopia, ma quest’anno in corsa c’è un personaggi­o che è reduce da uno storico trionfo nella maratona di Boston, la più antica del mondo, corsa proprio in condizioni estreme per vento e pioggia: il «samurai» Yuki Kawauchi, vero «stakhanovi­sta» dei 42 km negli ultimi anni. Il giapponese ha corso ben 82 volte in meno di 2h20’ (ma ora punta a quota cento) e addirittur­a due volte in 2h09’ a sole due settimane di distanza. Kawauchi ha un primato di 2h08’14”, il migliore tra i partenti, di un secondo superiore al record della corsa di John Komen, il keniano che vinse nel 2009. Ci sarà anche lui: oggi ha 41 anni, ma cerca il rilancio.

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