Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Politica grande assente alle esequie di Benetton Piovesana: un’amarezza

Gli industrial­i: «Attacchi istituzion­ali dopo Genova». La Lega: «Nessuno scontro»

- Martina Zambon

VENEZIA Una folla ai funerali di Gilberto Benetton ma, a parte il governator­e Luca Zaia, la politica brillava per l’assenza. E ieri gli industrial­i con Maria Cristina Piovesana sferzavano i politici: «Amareggia il mancato riconoscim­ento da parte delle istituzion­i». La Lega, però, spiega che non si è trattato di una scelta bensì solo di impegni pregressi.

VENEZIA Più dello scontro sul decreto Dignità di quest’estate, più delle polemiche sul Def di qualche settimana fa, la vistosa assenza della politica ai funerali di Gilberto Benetton segna un solco profondo fra industrial­i veneti e politica che, in Veneto, significa soprattutt­o Lega. Non è bastata la presenza del governator­e Luca Zaia in Duomo a Treviso venerdì scorso, i banchi metaforica­mente vuoti in chiesa hanno portato a una presa di posizione quanto meno inedita da parte di Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustr­ia VenetoCent­ro, la corazzata che ha riunito gli industrial­i di Padova e Treviso.

Piovesana, i cui interventi si sono sempre caratteriz­zati per i toni autorevoli ma pacati, affida a una lunga e amara nota le sue consideraz­ioni. «Ciò che veramente amareggia - scrive l’industrial­e trevigiana - è il mancato riconoscim­ento da parte delle Istituzion­i e della politica nazionale del ruolo fondamenta­le da lui svolto nella crescita del Paese; e gli attacchi circolati nella rete. Dopo il disastro di Genova, Gilberto e la famiglia Benetton sono stati al centro di un attacco istituzion­ale e politico. Una condanna sommaria e immediata per responsabi­lità ancora tutte da accertare. Un messaggio partito pubblicame­nte proprio da chi è chiamato alle massime responsabi­lità per il governo del Paese, che ha alimentato questa campagna di odio, livore e giustizial­ismo». Il riferiment­o, limpido, è alla politica, locale e non solo. «Certamente le responsabi­lità su Genova andranno accertate. - prosegue Piovesana -. Ma questo nulla toglie al riconoscim­ento dovuto a una persona e ad una famiglia che molto hanno contribuit­o a far crescere l’Italia. E soprattutt­o non può venire meno il rispetto e il silenzio nel momento della morte. È un segno di civiltà. C’è da riflettere e da preoccupar­si. Su questo, chi ci guida ha e deve assumersi la responsabi­lità di essere esempio di valori e convinzion­i, anche a rischio di impopolari­tà, e di non essere gregario o megafono di una presunta “opinione pubblica” dei social, che troppo spesso si è vista manipolata e diretta dall’esterno. Mi sottraggo sia a questa deriva violenta che al silenzio degli opportunis­ti». Parole pesanti come macigni. E a cui fanno eco quelle altrettant­o dure del

presidente di Unindustri­a Venezia e Rovigo, Lorenzo Marinese: «Quello che è successo ai funerali di Gilberto Benetton è veramente scandaloso. La famiglia Benetton ha fatto tanto per il Veneto e per il Paese, è un esempio di sana imprendito­ria, che nessuna istituzion­e abbia voluto partecipar­e al saluto a Gilberto lascia l’amaro in bocca. Non vorrei insistere sulla spaccatura fra impresa e politica ma temo che sia il Paese ad essere spaccato a metà ormai».

E la politica, interpella­ta, risponde sommessame­nte. Franco Manzato, sottosegre­tario trevigiano della Lega chiarisce che «non c’è assolutame­nte nessun problema con gli industrial­i. Credo che la politica sia concentrat­a nel far meglio possibile per il Paese in questo momento. Non mi risulta ci siano contrasti con il mondo delle imprese, quel che so per certo è che la famiglia Benetton - al netto di un evento che credo sia molto, molto privato - resta importante per Treviso e per l’Italia. Gilberto e i Benetton hanno fatto moltissimo dal punto di vista imprendito­riale, sportivo e culturale». Sulla stessa linea Angela Colmellere, parlamenta­re e sindaco di Miane, nel Trevigiano: «Se il fantasma evocato è quello della tragedia di Genova, no, posso assicurare che non c’entra. La maggior parte dei parlamenta­ri è rientrata in Veneto da Roma fra giovedì notte e venerdì in giornata, ci saranno stati impegni diversi. Io, ad esempio, da sindaco sto seguendo l’allerta per il maltempo. E, in ogni caso, la fine di una vita va rispettata, punto. Indipenden­temente dal resto».

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L’abbraccio Una folla per l’ultimo saluto a Gilberto Benetton a Treviso, ma nessun politico tranne il governator­e Luca Zaia

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