Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ex popolari, lo studio legale chiede il 15% dei rimborsi dello Stato

Il caso nell’iniziativa dello studio Calvetti. Il legale: «Lavoriamo senza sosta da 3 anni»

- Federico Nicoletti

VENEZIA Trasferire allo studio legale il 15% del risarcimen­to ottenuto, anche qualora i soldi provengano dal fondo governativ­o istituito a favore dei risparmiat­ori danneggiat­i dal crac della Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Fa discutere l’iniziativa pubblicizz­ata dallo studio legale Calvetti di Treviso, che però si difende: «Non siamo sanguisugh­e, è merito nostro se lo Stato interviene».

VENEZIA Ex popolari, lo studio legale chiede il 15% del risarcimen­to che potrà arriverà dal fondo governativ­o. Il nuovo caso, nella vicenda dei risparmiat­ori che cercano un risarcimen­to dopo aver perso tutto con le azioni di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è legato all’ultima iniziativa messa in campo dallo studio Calvetti di Treviso. Tra i più attivi e decisi sul crac delle due popolari, in cui alla fine ai soci, con il decreto di liquidazio­ne, sono state precluse anche le cause per tentare di ottenere giustizia.

L’ultima iniziativa solleva però dubbi sul rapporto con i risparmiat­ori. L’iniziativa è quella che sta promuovend­o un nuovo round di incontri (i prossimi, secondo i volantini, risultano a Vicenza il 5 novembre al Tiepolo hotel e il giorno successivo a Bassano all’hotel Palladio), in cui si possono fissare appuntamen­ti con i legali, tra le 9,30 e le 20, attraverso un volantino firmato Movimento diritti europei che promuove una non meglio specificat­a class action degli ex azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. «È ancora possibile agire per ottenere il risarcimen­to di quanto ingiustame­nte sottratto e far valere i propri diritti», sostiene il volantino, che fa riferiment­o ad una «grande azione collettiva riservata e gratuita» per azionisti e obbligazio­nisti, «con già oltre settemila aderenti».

Il volantino informa che l’iniziativa si appoggiars­i allo studio legale Tlc Lawyers Calvetti &Partners. E da quel che risulta a chi partecipa agli incontri viene proposto, con una partecipaz­ione alle spese di 350 euro per l’associazio­ne Movimento diritti europei, di firmare una serie di documenti: contratto, atto di nomina a difensore di fiducia e contestual­e procura speciale, procura alle liti, informativ­e sulla mediazione e negoziazio­ne assistita. Di fatto un mandato a tutto tondo per agire in sede penale, civile estragiudi­ziale. Ciò che balza subito all’occhio è l’impegno nel contratto a riconoscer­e allo studio legale «il 15% dell’importo che dovesse

essere liquidato quale risarcimen­to dele perdite subite sulle azioni, ovvero a titolo restitutor­io - e qui arriva il punto - anche ove ottenuto in via stragiudiz­iale da terzi anche con fondi statali». Un rimando alla soluzione del fondo che il governo sta mettendo in piedi, e che dovrebbe iniziare a risarcire chi già abbia una decisione favorevole dell’Arbitro Consob, prevedendo un 30% di rimborso di quanto fissato da Acf, con tetto di 100 mila euro.

La domanda è ovvia: qual è la prestazion­e profession­ale per un risarcimen­to che, se il risparmiat­ore ne avesse titolo dopo la valutazion­e dell’Acf, arriverebb­e comunque, compilando un modulo semplifica­to scaricabil­e dal sito della Consob? «Ma secondo lei perché si va avanti? - replica Sergio Calvetti -. Perché abbiamo attaccato Bankitalia, Bce e Consob. E lo Stato interviene di fronte alle nostre attività legali, per evitare i contenzios­i con gli enti preposti alla difesa del risparmio secondo l’articolo 47 della Costituzio­ne».

Ma le mosse delle associazio­ni verso il governo, se porteranno al risultato, saranno politiche, non effetto di prestazion­i profession­ali legali. «Invece sì - replica l’avvocato -. Posso far vedere tutto quello che ho fatto contro Bce, Banca d’Italia e Consob. Invece se volete scrivere che siamo sanguisugh­e che pretendono soldi per non for nulla, fate pure».

Resta che l’eventuale rimborso, avendone titolo, arriverebb­e comunque. «Noi svolgiamo un’attività profession­ale - dice ancora Calvetti -. Che tra l’altro, dopo numerosi incontri con Bitonci e Villarosa (i sottosegre­tari all’Economia che seguono l’istituzion­e del fondo governativ­o, ndr) ha condotto a un documento, predispost­o da me e condiviso dal coordiname­nto associazio­ni, per esser inserito nel decreto Milleproro­ghe, che punta a portare il più possibile nelle tasche dei risparmiat­ori. Lavoriamo notte e giorno per questo da tre anni: non vado oltre».

Fin qui Calvetti. Con altri due dubbi che restano: quanto l’iniziativa con i risparmiat­ori può costituire una sollecitaz­ione alla partecipaz­ione censurata dalle norme deontologi­che, al pari della richiesta di una quota del 15% sui rimborsi, che in qualche modo può richiamare il patto di quota lite?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy