Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Movimento 5 Stelle, lotta fratricida Cunial: «Sul Tap traditi gli elettori»
Oggi l’assemblea, c’è anche Report. Brusco: Bartelle sempre coinvolta
VENEZIA «No, non chiamateci “fronda”», i pentastellati della base che stasera si sono dati appuntamento alla filanda Romanin Jacur di Salzano difendono il loro essere coerenti con gli ideali del Movimento Cinque Stelle. E, anzi, nelle ultime ore si sono ritrovati alle prese con problemi logistici. La polemica non più solo interna ha fatto lievitare il numero delle adesioni che hanno superato il centinaio. Tanto che i giornalisti di Report hanno scelto di seguire dal vivo l’assemblea regionale «sconfessata» da consiglieri regionali e parlamentari veneti del Movimento. Lo scambio di accuse incrociate non si placa. La carica degli oltre cento duri e puri include anche undici «portavoce» che nel gergo pentastellato corrisponde ad «eletti», vale a dire la consigliera regionale Patrizia Bartelle e altri dieci consiglieri comunali su quattro province, Rovigo, Padova, Venezia e Treviso.
Oltre al sottosegretario alla Pubblica amministrazione, il veronese Mattia Fantinati, che già ha risposto a brutto muso ai «dissidenti», si levano altre voci contrarie. Seppur con toni pacati (e parecchio sottotesto a voler leggere fra le righe). Manuel Brusco, nuovo capogruppo in consiglio regionale carica ereditata da Jacopo Berti, spiega senza trascendere: «Non è vero che non si convoca un’assemblea da un anno e mezzo, l’ultima volta ci siamo visti prima delle politiche e poi, ancora, di recente. Chiaramente è vero che nell’ultimo periodo, soprattutto dopo le politiche, è stato più complicato convocare incontri a causa dei notevoli impegni di governo. Il gruppo che ha convocato l’assemblea di domenica che, ripeto, non è ufficiale, può organizzarsi come credere. Se serve loro per contarsi, ben venga, se serve per capire qual è il futuro verso cui si stanno muovendo o se, invece, vogliono tornare all’ovile, anche. Voglio essere chiaro, però, da parte mia non c’è mai stata volontà di spaccare. Il Movimento Cinque Stelle è stato ed è molto fluido, al suo interno ci sono attivisti con un background di sinistra, di destra, di centro. E spesso la differenza di visione fra noi è stato un valore aggiunto. - conclude ecumenico Brusco - Poi, la partecipazione a incontri organizzati da esponenti politici che nulla più hanno a che fare con il M5s come Federico Pizzarotti, fanno pensare che si stiano dirigendo altrove». Un sassolino dalla scarpa Brusco se lo toglie: «Parlo per me: da quando sono capogruppo io, Patrizia (Bartelle ndr) non è mai stata esclusa dal gruppo consigliare». Berti, anche in nome della sua nuova carica di probiviro, in questi giorni preferisce non commentare i mal di pancia interni. Sul tema interviene anche Orietta Vanin, senatrice veneziana del Movimento: «In questi mesi ho organizzato più riunioni sul territorio e non ho mai abbandonato i comuni che hanno chiesto la mia partecipazione. Viceversa, a questi incontri, il gruppo che si è convocato domenica a Salzano, non è mai intervenuto». Puntualizzazione per puntualizzazione, l’ala verde e più a sinistra del Movimento, si consola con la piena solidarietà della Puglia in rivolta per Ilva e Tap. E sul Tap si schiera contro Di Maio anche la deputata vicentina Sara Cunial: «È palese l’inesistenza di un serio contratto tra lo Stato e Tap, tacere significherebbe tradire il nostro mandato elettorale, disattendere il nostro dovere di parlamentari della Repubblica e, non ultimo, non riuscire più a guardarci allo specchio». Così in un post Facebook la parlamentare già nota per le nette posizioni no vax che più di qualche imbarazzo hanno creato al Movimento. Una crepa di più in Veneto.