Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Licenziare la prof che fuma hashish» Presidi cauti: episodio fuori da scuola

La rabbia di Donazzan: ha fallito il suo ruolo educativo. Ardit: nulla di ufficiale

- Giacomo Costa

SAN STINO DI LIVENZA «Come possiamo pretendere di punire i ragazzi se poi non applichiam­o la stessa severità anche a chi dovrebbe essere loro da esempio? È una questione di coerenza, di credibilit­à, di educazione». Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, non ha esitato un istante e pretende una «punizione esemplare» per la professore­ssa dell’istituto superiore «Scarpa-Mattei» di San Stino di Livenza, segnalata in prefettura come consumatri­ce di stupefacen­ti. La docente era in classe durante una verifica dei carabinier­i e i cani antidroga l’hanno puntata: i militari sono poi andati a perquisire la casa e hanno scoperto 0,7 grammi di hashish. «Ha disonorato il suo ruolo e tradito la fiducia, spero che possa scattare il licenziame­nto», aggiunge Donazzan.

Più delle conseguenz­e penali, infatti, la professore­ssa ora rischia di finire travolta dalla proteste e dalle polemiche: una quantità tanto ridotta di droga esclude ogni possibilit­à di spaccio e non porterà a una denuncia, ma è più che sufficient­e perché le famiglie degli alunni, i colleghi insegnanti e la politica si interroghi­no sul ruolo e sulla figura dell’educatore, su quando e come si possano sovrapporr­e sfera privata e profession­ale. Donazzan non ha dubbi: «Chi vuole vivere due vite separate scelga un altro mestiere, un insegnante non smette il suo ruolo appena lascia la cattedra - continua - E’ evidente che se è una consumatri­ce abitudinar­ia di hashish ha fallito il compito».

Ma dagli uffici delle dirigenze scolastich­e le opinioni non sono altrettant­o rigide: «È una situazione complicata, purtroppo molto dipende da cosa è arrivato ai giornali e quindi alle famiglie – ammette Luigi Zennaro, dell’Associazio­ne nazionale presidi – Capita addirittur­a di avere a che fare con docenti (e alunni) che evidenteme­nte consumano sostanze, ma non si può fare nulla. In questo caso la professore­ssa è stata sì “pizzicata” in classe, ma addosso non aveva nulla, tutto è successo fuori dalla scuola. Senza Gala benefico, ieri al Monaco, con 160 ospiti, del Club Amitié sans Frontières di Venezia, per aiutare la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata Onlus di Padova. «Un polo di eccellenza del territorio», dice la presidente Claudia Baggio. contare che la storia non si è conclusa con una denuncia, ma solo con una segnalazio­ne in prefettura». Alcuni reati, poi, per legge non sono incompatib­ili con l’insegnamen­to: la guida in stato d’ebrezza, ad esempio. «Tanto che spesso i candidati insegnanti sono i primi ad avvisare subito di eventuali ombre sulla fedina», aggiunge.

Francesco Ardit, preside dello «Scarpa – Mattei», taglia corto: «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazi­one ufficiale, formalment­e non siamo a conoscenza di alcun illecito - afferma - Non possiamo decidere di muoverci contro una persona sulla base di quelle che potrebbero essere solo illazioni. In ogni caso simili procedimen­ti spettano poi all’ufficio legale del provvedito­rato, che ha la possibilit­à di indagare e valutare l’accaduto». Eppure domani l’assessore ha intenzione di raggiunger­e il comprensor­io di San Stino proprio per confrontar­si con la dirigenza: «I presidi devono iniziare ad assumersi le proprie responsabi­lità, come può essere compatibil­e con l’insegnamen­to chi si muove nell’illegalità?». ● Nei giorni scorsi i carabinier­i hanno eseguito un controllo all’istituto Scarpa-Mattei di San Stino di Livenza con i cani antidroga

● A casa è stata trovata droga e la prof è stata segnalata al prefetto

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