Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Licenziare la prof che fuma hashish» Presidi cauti: episodio fuori da scuola
La rabbia di Donazzan: ha fallito il suo ruolo educativo. Ardit: nulla di ufficiale
SAN STINO DI LIVENZA «Come possiamo pretendere di punire i ragazzi se poi non applichiamo la stessa severità anche a chi dovrebbe essere loro da esempio? È una questione di coerenza, di credibilità, di educazione». Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, non ha esitato un istante e pretende una «punizione esemplare» per la professoressa dell’istituto superiore «Scarpa-Mattei» di San Stino di Livenza, segnalata in prefettura come consumatrice di stupefacenti. La docente era in classe durante una verifica dei carabinieri e i cani antidroga l’hanno puntata: i militari sono poi andati a perquisire la casa e hanno scoperto 0,7 grammi di hashish. «Ha disonorato il suo ruolo e tradito la fiducia, spero che possa scattare il licenziamento», aggiunge Donazzan.
Più delle conseguenze penali, infatti, la professoressa ora rischia di finire travolta dalla proteste e dalle polemiche: una quantità tanto ridotta di droga esclude ogni possibilità di spaccio e non porterà a una denuncia, ma è più che sufficiente perché le famiglie degli alunni, i colleghi insegnanti e la politica si interroghino sul ruolo e sulla figura dell’educatore, su quando e come si possano sovrapporre sfera privata e professionale. Donazzan non ha dubbi: «Chi vuole vivere due vite separate scelga un altro mestiere, un insegnante non smette il suo ruolo appena lascia la cattedra - continua - E’ evidente che se è una consumatrice abitudinaria di hashish ha fallito il compito».
Ma dagli uffici delle dirigenze scolastiche le opinioni non sono altrettanto rigide: «È una situazione complicata, purtroppo molto dipende da cosa è arrivato ai giornali e quindi alle famiglie – ammette Luigi Zennaro, dell’Associazione nazionale presidi – Capita addirittura di avere a che fare con docenti (e alunni) che evidentemente consumano sostanze, ma non si può fare nulla. In questo caso la professoressa è stata sì “pizzicata” in classe, ma addosso non aveva nulla, tutto è successo fuori dalla scuola. Senza Gala benefico, ieri al Monaco, con 160 ospiti, del Club Amitié sans Frontières di Venezia, per aiutare la Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata Onlus di Padova. «Un polo di eccellenza del territorio», dice la presidente Claudia Baggio. contare che la storia non si è conclusa con una denuncia, ma solo con una segnalazione in prefettura». Alcuni reati, poi, per legge non sono incompatibili con l’insegnamento: la guida in stato d’ebrezza, ad esempio. «Tanto che spesso i candidati insegnanti sono i primi ad avvisare subito di eventuali ombre sulla fedina», aggiunge.
Francesco Ardit, preside dello «Scarpa – Mattei», taglia corto: «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, formalmente non siamo a conoscenza di alcun illecito - afferma - Non possiamo decidere di muoverci contro una persona sulla base di quelle che potrebbero essere solo illazioni. In ogni caso simili procedimenti spettano poi all’ufficio legale del provveditorato, che ha la possibilità di indagare e valutare l’accaduto». Eppure domani l’assessore ha intenzione di raggiungere il comprensorio di San Stino proprio per confrontarsi con la dirigenza: «I presidi devono iniziare ad assumersi le proprie responsabilità, come può essere compatibile con l’insegnamento chi si muove nell’illegalità?». ● Nei giorni scorsi i carabinieri hanno eseguito un controllo all’istituto Scarpa-Mattei di San Stino di Livenza con i cani antidroga
● A casa è stata trovata droga e la prof è stata segnalata al prefetto