Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Reyer schiaccia l’Aquila Tonut tiene l’Umana in vetta

Partita senza storia. Poi gli orogranata si fermano ma ci pensa Stefano a chiuderla

- Daniele Labanti

L’élite della pallacanes­tro italiana sta spingendo fuori dai suoi ranghi l’Aquila Trento e l’ultima spallata l’hanno data il fisico e la qualità della nobile Reyer Venezia, che dei vertici fa parte, indiscutib­ilmente e stabilment­e. Un successo corposo per l’Umana, più pronta, più solida e più talentuosa, mentre Trento continua a spremere soprattutt­o confusione e pallore. La medicina è il lavoro, replicano solitament­e gli allenatori quando perdono sette partite su otto totali e siedono all’ultimo posto in classifica con zero punti, ma il lavoro deve avere un obiettivo e oggi l’Aquila non ne lascia intravvede­re alcuno. Tutti attendono l’evocato rimbalzo dopo la crisi, arrivato puntuale lo scorso anno e quello prima, ma la pochezza attuale è troppo grande per giustifica­rne l’avvento. La Reyer, anche senza Washington legittimat­a nel ruolo di prima avversaria di Milano, ha condotto la partita in Trentino con scientific­a precisione, mostrando la qualità che le si riconosce: una struttura solida capace di assorbire anche i momenti difficili, o le serate infelici di qualcuno, riuscendo ad attendere che tutti si sblocchino. È stato il caso di Stefano Tonut, malissimo per tre periodi ma autore di 10 punti decisivi nel quarto, in grado di estrarre la Reyer dalle secche nelle quali s’era cacciata. Per Venezia è stato l’unico momento complicato della partita, generato più per pigrizia offensiva che per reale crescita della Dolomiti. Un lungo deserto di otto minuti nei quali Venezia non ha segnato dal campo andando a referto solo con quattro tiri liberi e vedendo il vantaggio rosicchiat­o fino al -4 (60-64 al 33’, dal 41-60 firmato da Watt a metà terzo periodo). Trento, fin lì passiva, ha scoperto d’avere voglia di lottare, la Reyer girava troppo sul perimetro contro la zona riproposta da Maurizio Buscaglia, dimentican­dosi quanto bene aveva funzionato la palla dentro nel primo tempo. È però finita lì, i 10 punti di Tonut in un amen corroborat­i da due cesti di Daye e una tripla di Haynes hanno chiuso la partita (62-82 a 2’40” dalla sirena): 18-2 di parziale in quattro minuti, arrivato appena la Reyer ha rialzato i giri del suo motore e s’è rimessa a pensare — ed eseguire — la pallacanes­tro che conosce e che aveva squadernat­o in un primo tempo a tratti avvilente per Trento. Venezia ha avuto da subito una circolazio­ne migliore, cercava i lunghi mentre l’Aquila s’accontenta­va di soluzioni perimetral­i dall’esito altalenant­e, il tonnellagg­io e la qualità dei passatori hanno contribuit­o a dilatare presto il vantaggio (+15 Umana a metà secondo periodo). Le zone di Walter De Raffaele, stilose quanto efficaci, erano troppo dinamiche per le lente letture trentine: l’Aquila ha subito cominciato a inseguire in attacco, accettando i tiri che le venivano concessi, provando a eseguire un Decisivo Stefano Tonut con i suoi 10 punti nell’ultimo quarto ha chiuso la partita (Ciamillo)

piano partita difficile da identifica­re. La difesa, ancora, collassava dove l’attacco voleva, finendo per concedere spazi in ritmo ai tiratori veneziani. La Reyer, oggi, non gioca lo stesso campionato della rivale degli ultimi due playoff e l’impression­e è che questo divario sia destinato ad aumentare. Se Venezia impara a uccidere le partite che conduce, potremmo avere un campionato meno scontato del previsto. Il prossimo test contro la Virtus Bologna ci darà la prima risposta.

@DLabanti

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy