Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le mani e la fionda a Forte Marghera Support a S. Servolo

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MESTRE Sono il simbolo della responsabi­lità verso il futuro che ciascuno di noi si deve assumere, in rispetto di chi oggi è ancora piccolo e della terra, di cui bisogna prendersi cura. È la nuova opera di Lorenzo Quinn regalata alla città e da qualche giorno installata a Forte Marghera: due grandi mani («Quelle di mio figlio, come per “Support”», ha detto l’artista) che tengono una fionda in tensione e una palla, ossia il pianeta, pronto per essere lanciato. «Avere un’opera pubblica permanente è un grande onore, un sogno che si realizza», ha spiegato Quinn, la cui prima opera veneziana, «Support» installata per 11 mesi a Ca’ Sagredo sul Canal Grande, a febbraio sarà sistemata a San Servolo, non distante dal pontile. «Nessuno, all’inizio, voleva “Support” ma noi abbiamo detto sì — ha detto il sindaco Luigi Brugnaro — grazie per aver donato un’altra opera alla città, in un luogo in cui stiamo investendo molto». Nel 2019 a Forte Marghera partiranno i cantieri per realizzare i sottoservi­zi, un investimen­to di 5 milioni, la gara d’appalto è già bandita e si chiuderà a dicembre. Saranno restaurate le due casermette napoleonic­he e pulito il canale della baia. Sono chiusi, infine, i cantieri all’edificio che si incrocia entrando al forte sulla sinistra: al piano terra c’è una sala per riunioni e seminari, sopra uno spazio culturale con aula studio per gli studenti universita­ri. (g. b.)

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