Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Reyer, c’è lo «scherzetto»

La notte di Halloween porta agli orogranata il primo ko di stagione: passa l’Iberostar in un teso finale punto a punto e stacca la squadra veneziana in testa al girone

- Matteo Valente

VENEZIA La notte di Halloween porta uno scherzetto alla Reyer, sconfitta da Tenerife nel big match della quarta giornata di Champions League. Si interrompe la striscia positiva degli orogranata che dopo le sette vittorie fra campionato e coppa incassa il primo passo falso, rovinando il compleanno di coach Walter De Raffaele, che ieri ha compiuto 50 anni.

Non è bastato un immenso Marquez Haynes per fermare la forza spagnola, che torna a casa con un successo meritato per quanto fatto vedere sul parquet del Taliercio, grazie a un superbo Mcfadden. La gara s’infila sui binari dell’intensità fin dai primi possessi con le due formazioni a sfidarsi colpo su colpo: ne scaturisce un avvio molto fisico e ben poco spettacola­re, e a farne le spese sono Vidmar e Daye, entrambi costretti in panchina con due falli dopo pochi giri di lancette. È l’americano a risentire maggiormen­te della sosta prolungata in panca che in pratica lo fa uscire mentalment­e dalla partita per almeno venti minuti. Nonostante si sia soltanto alla prima fase della stagione, la tensione condiziona e non poco il rendimento di una Reyer che però regge l’urto e affidandos­i al solito monumental­e Watt risponde colpo su colpo alle giocate degli spagnoli. Tenerife infatti alza sempre al limite il livello della fisicità, costringen­do Venezia a un extra sforzo difensivo che porta però pochissimi frutti: Mcfadden imperversa sul canestro veneziano come la pioggia dei giorni scorsi.

Ci prova Haynes a caricarsi la Reyer sulle spalle in apertura di secondo quarto, con due triple di fila che valgono il massimo vantaggio dei padroni di casa (25-20), ma che scuotono anche una Tenerife che cambia marcia, favorita anche da un metro arbitrale decisament­e penalizzan­te solo per il gioco degli orogranata. Dopo 15 minuti comunque di buona qualità, ma non certo di spettacolo, la Reyer incappa nel primo momento difficile della partita: il 2-14 degli ultimi cinque minuti del secondo quarto aperto dalla tripla di Brussino, fa sprofondar­e gli orogranata che non riescono più a giocare con lucidità. Nemmeno l’ingresso di Cerella riesce a dare la scossa difensiva alla Reyer, ma sicurament­e ha permesso ai tifosi orogranata di tributare al 30 veneziano un coro per il presunto flirt con Belen Rodriguez e in grado di strappare un sorriso a tutto il pubblico del Taliercio. All’intervallo il tabellone recita un 32-40 che mette maledettam­ente in salita la serata di Haynes e compagni, apparsi però sotto tono nei primi venti minuti, anche per merito di una Tenerife concreta e precisa. La Reyer che esce dagli spogliatoi ha occhi ben diversi da quelli che aveva lasciato il parquet: grande difesa, intensità al massimo sui due lati del campo e inerzia della partita ribaltata a colpi di bombe grazie al cuore di capitan Marquez Haynes. Tenerife accusa il colpo, segna appena 7 punti nel quarto, e alla penultima sirena Venezia si presenta sul 52-47. Gli spagnoli però hanno una marcia in più e con Mcfadden tornano a macinare gioco e bombe, e così la partita si decide negli ultimi pesantissi­mi possessi: l’entrata di Haynes viene sputata dal ferro mentre Abromaitis dall’altra parte trasforma un fallo e vale che in pratica chiude la partita.Venezia issa bandiera bianca per la prima volta in questa stagione, ma da questa partita può imparare tantissimo per il proseguo della sua avventura europea.

«L’Iberostar Tenerife è forse la squadra più forte e attrezzata della Champions — ha detto coach Walter De Raffaele a fine gara — ma un po’ di rammarico c’è perché alla fine eravamo quasi riusciti a girare la partita».

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Al TaliercioN­iente da fare per la squadra di Walter De Raffaele, che cede in casa in un concitato finale agli spagnoli dell’Iberostar Tenerife

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