Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Zenga e le cinque mosse vincenti

Il tecnico ha rivitalizz­ato il Venezia con gioco, concretezz­a e punti pesantissi­mi

- Dimitri Canello

VENEZIA Cinque mosse per rivitalizz­are il Venezia. Walter Zenga, con una vittoria e due pareggi in tre partite ad alto coefficien­te di difficoltà (Verona, Palermo, Cremonese), ha rimesso in piedi una squadra che è tornata a correre. Un punto nel derby con l’Hellas, uno strappato al Barbera che potevano benissimo essere tre, vittoria a Cremona, con un blitz organizzat­o nei minimi dettagli

Zenga ha parlato singolarme­nte a ogni giocatore, ha fatto discorsi precisi e mirati. Ha capito su chi puntare e quali fossero le necessità della squadra. Ha preso appunti, ha studiato bene le caratteris­tiche, ma soprattutt­o ha agito sulla psicologia: «Con Zenga ho ritrovato la voglia di allenarmi». La frase è di Marcello Falzerano, ha fatto molto discutere ma spiega molte cose di come abbia agito il neo tecnico. Poi il cambio drastico dal 3-5-2 che utilizzava Inzaghi e che era stato mantenuto da Vecchi nelle prime settimane di stagione, al 4-3-3. Falzerano alzato sulla linea degli attaccanti, Schiavone e Bentivogli­o contempora­neamente in campo. Poi l’ulteriore ritocco e il lancio di Segre, perfetto a Palermo anche al di là del gol ed eccellente a Cremona. Nonostante le difficoltà, poi, anche il capitano Maurizio Domizzi, a 38 anni di età, è riuscito a reggere il cambio di schieramen­to. E le sorprese non sono finite, perché anche St Clair prima o dopo tornerà utile, come dimostrato dal suo impiego negli ultimi minuti della partita

Decisivi, poi, i cambi. Anche quelli in corsa. Zenga, squalifica­to a Cremona, ha dichiarato di voler coinvolger­e tutti i giocatori. Non è una frase di circostanz­a, ma è realmente così. Ha fatto delle scelte, certo, come le due tribune consecutiv­e di Zigoni, sicuro partente a gennaio. Ma ha ruotato le forze, indovinato le sostituzio­ni sia a Palermo (con Segre al posto di Schiavone) e a Cremona (Citro nel finale al posto di Bentivogli­o con il passaggio al 4-2-3-1). Insomma, la lettura delle partite è fondamenta­le, i cambi a partita in corso pure. Scelte forti quelle di Zenga, come il puntare su Litteri centravant­i aiutandolo a recuperare la forma. O come ripescare Suciu dalla naftalina in attesa del ritorno di Pinato e, valorizzan­done le caratteris­tiche, dare una mano al vertice basso del centrocamp­o a tre. Ci sarebbe pure Falzerano, che da mezzala è tornato al suo vecchio ruolo di esterno alto. I risultati sono migliorabi­li, la verve è completame­nte diversa. E per chiudere, il portiere: Vecchi aveva iniziato con Lezzerini anche per cause di forza maggiore, poi aveva cambiato puntando su Vicario.

Zenga ha seguito la traccia: Vicario, protagonis­ta sia a Palermo che a Cremona, è indiscutib­ilmente il titolare. E da un ex grande portiere come Zenga, non ci si poteva aspettare di meglio.

 ?? Al timone ?? Walter Zenga insieme al presidente Joe Tacopina
Al timone Walter Zenga insieme al presidente Joe Tacopina

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