Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’ipotesi di un decreto ad hoc Bitonci: «Ci attiveremo»

Fondi da Banca Intesa e Camera di Commercio. Ascotrade congela le bollette

- Martina Zambon

VENEZIA Tempesta d’autunno e soldi. Verrebbe da dire «pochi, maledetti e subito» ma, in realtà, ne serviranno tanti - circa un miliardo - e inevitabil­mente pare non arriverann­o subito. Il governator­e Luca Zaia ha già inviato un dossier al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sui danni subiti dal Veneto per il maltempo che flagella la regione da domenica e chiedendo un provvedime­nto ad hoc, con tutta evidenza un decreto d’emergenza, per agevolare cittadini, aziende ed enti che hanno subito i danni maggiori. Nel dettaglio Zaia scrive, memore forse dell’alluvione del 2010 su cui piovvero 300 milioni dopo una settimana, «serve un provvedime­nto del governo che contenga tutte le misure atte a sostenere gli enti locali, il tessuto produttivo e i cittadini gravemente colpiti, quali ad esempio la sospension­e delle rate dei mutui in essere, di tributi, tasse, imposte e adempiment­i fiscali, dei termini di pagamento per le forniture di energia elettrica e gas e di quelli per i contributi previdenzi­ali, assistenzi­ali e assicurati­vi; nonché la possibilit­à di derogare all’obbligo di pagamento dell’ecotassa sui rifiuti». E, non a caso, il governator­e aggiunge: «Mi permetto di suggerirle onde evitare spiacevoli incongruen­ze riscontrat­e con i precedenti governi in analoghe esperienze, connotate da una miriade di provvedime­nti ministeria­li il più delle volte disallinea­ti, di valutare la possibilit­à di predisporr­e un primo provvedime­nto governativ­o organico». Insomma, un atto unico e urgente. La risposta, per ora, arriva da un membro veneto del governo, il sottosegre­tario al Mef Massimo Bitonci: «Naturalmen­te ci attiveremo. La manovra è già scritta e “bollinata” ma in fase emendativa di conversion­e possono essere proposti emendament­i da parte dei gruppi e da parte del governo, troveremo una soluzione».

Parla di «buona notizia» Zaia che aggiunge: «ed esprime la vicinanza di questo governo al territorio. Stiamo già raccoglien­do una prima stima dei danni da inviare al premier Conte». Altre risposte, più concrete, sono arrivate ieri da istituti di credito come Banca Intesa ma anche da Ascotrade e dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno. Bollette sospese e rinviato il pagamento senza penali per i clienti di Ascotrade nelle zone colpite dall’eccezional­e maltempo che ha colpito il Triveneto. «Non possiamo rimanere impassibil­i di fronte a simili eventi e alle conseguenz­e che in molti stanno vivendo - spiega Stefano Busolin presidente di Ascotrade - la misura di sospension­e delle penali sul ritardo dei pagamenti riguarda sia le nostre bollette del gas che della luce. Una decisione che riteniamo doverosa». La Camera di Commercio di Treviso -Belluno stanzia 150 mila euro per le sue imprese per un bando dedicato alle imprese colpite dal maltempo per sostenere e facilitare la ripresa delle attività aziendali produttive. «È un primo sostegno dice il presidente Mario Pozza - che vuole dimostrare la vicinanza del mondo delle imprese, più avanti ulteriori stanziamen­ti». Soldi già sul tavolo anche da parte di Intesa che stanzia un miliardo per tutto il Paese di cui 270 milioni per il Triveneto. Si tratta di finanziame­nti a condizioni agevolate destinati a imprese, piccoli artigiani e commercian­ti e famiglie che hanno subito danni. I finanziame­nti potranno essere attivati con un iter semplifica­to sulla base di un’autocertif­icazione e le richieste verranno gestite in via prioritari­a.

«Segnali importanti - continua Zaia - in una situazione che è stata una botta grossa ma che siamo stati in grado di gestire con strumenti ben diversi rispetto al 2010. Anche allora, senza modelli matematici a disposizio­ne, - ricorda Zaia - abbiamo fatto del nostro meglio e da commissari­o è funzionata la ristorazio­ne “federalist­a” dei danni. Il disastro di questi giorni e l’allerta tempestiva con la chiusura delle scuole ci ha fatto passar per matti, invece probabilme­nte si sono salvate vite. Ricostruir­emo ma due cose pesano sul cuore perché non si recuperano: le vite perse e il paesaggio devastato. Migliaia di ettari rasi al suolo con un’estensione inimmagina­bile».

L’allerta tempestiva, l’unità di crisi ma anche le nuove opere per la difesa del suolo. «Al di là dei bacini di laminazion­e - conclude Zaia hanno tenuto gli argini che abbiamo rinforzato con indagini e diaframmi nei punti critici per km. Parliamo di 411 milioni spesi in questi anni, e spesi bene. Ricordo che nel 2010 se ne ruppero ben 32, oggi, invece, li abbiamo rinforzati e alzati anche di un metro come a Motta di Livenza». E sul Piave incontenib­ile se non grazie alle aree golenali, c’è in piedi un progetto sulle grave di Ciano da 55,3 milioni per la sola progettazi­one il cui iter, spiega Marco Puiatti, della Direzione regionale per la difesa del suolo, «servirà almeno un anno e mezzo». Una volta realizzata, la cassa di espansione potrà accogliere parte del colmo di piena lasciando il resto all’alveo del Piave.

E poi, ancora, invocata da Padova, c’è il completame­nto dell’Idrovia (opera quanto meno controvers­a in relazione alla strada che dovrebbe affiancarl­a) per cui si è alla fase di progettazi­one preliminar­e per 560 milioni di euro. Nel frattempo la Regione ha stanziato oltre 400 milioni per 14 fra casse di espansione e bacini di laminazion­e di cui due ultimate e le altre pronte nell’arco di 1-2 anni e altre 9 restano in attesa di un finanziame­nto pari a 181 milioni.

Il governator­e Gli argini potenziati sono stati la nostra arma vincente

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