Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
MonteSyndial sì della Regione Zona logistica ok del governo
La Regione approva il piano di adeguamento di oltre 80 ettari dell’area MonteSyndial che il Porto conta di attrezzare per lo smistamento dei container e la logistica, il governo accoglie l’ordine del giorno del parlamentare pd Nicola Pellicani per l’istituzione a Porto Marghera di una Zls (zona logistica semplificata), potenziata dai vantaggi del credito di imposta nello scalo lagunare e nelle altre aree portuali d’Italia. L’obiettivo era la Zes (zona economica speciale) ma l’attuale normativa consente di istituirle solo nelle regioni del Mezzogiorno. Poco male perché anche con la Zls modificata, si può favorire crescita e sviluppo degli investimenti. «Il mio ordine del giorno prevede una zls potenziata dai vantaggi del credito d’imposta che consentirebbe di sviluppare un tessuto economico importante, che potrebbe generare investimenti e posti di lavoro», precisa Pellicani. Secondo un piano industriale elaborato da Confindustria infatti, a Porto Marghera ci sono 385 ettari di aree libere, che quindi non producono alcun reddito né per la popolazione residente in termini di aumento del reddito pro capite, spiega il parlamentare dem, né per lo Stato in termini di imposte come Iva, Ires, Irpes. «Una Zls potenziata nell’area metropolitana di Venezia — conclude Pellicani — potrebbe generare in queste aree fino a 3,8 miliardi di investimenti e 55 mila nuovi posti di lavoro». Un’area che non è più libera invece è quella MonteSyndial su cui adesso c’è l’ok della Regione Veneto che ha approvato l’adeguamento tecnico-funzionale del piano regolatore portuale che riguarda i lavori di arretramento della banchina del canale industriale Ovest di Marghera. E’ l’area che doveva rappresentare, secondo il progetto dell'ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, il terminal a terra del terminal off shore. «L’intervento della Regione Veneto ci avvicina di un altro passo all’avvio dei lavori di recupero e di rilancio dell’area — sottolinea il presidente del Porto di Venezia e Chioggia Pino Musolino — un brownfield di oltre 80 ettari dove intendiamo realizzare un nuovo terminal dotato di un’accessibilità stradale e ferroviaria dedicata e di una banchina di circa 1.400 metri, in grado di consentire lo sviluppo del traffico container e di ospitare nel retro-banchina attività logistiche e di trasformazione leggera». Il primo stralcio dell’intervento, che riguarderà circa 18 ettari dell’area complessiva, consentirà grazie al finanziamento di oltre 51 milioni a carico del Mise di arretrare la banchina e di bonificare l’area. ( f. b.)