Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E’ morto Semenzato una vita per l’arte «La politica era l’altra sua passione»

- Andrea Rossi Tonon

Si è spento ieri mattina alle 6.20 all’età di 89 anni Franco Semenzato, uno dei maggiori esperti d’Italia d’arte antica. Grande appassiona­to di pittura, aveva fondato la casa d’aste Semenzato Srl divenuta poi famosa in tutto il mondo per la vendita di grandi dipinti firmati da maestri come Tiziano e Tintoretto. Un’azienda che era considerat­a la Sotheby’s italiana, che nel 1994 chiuse però i battenti al termine di una vicenda travagliat­a che portò negli ultimi anni a una serie di fusioni e scorpori. «Ma Franco è rimasto uno dei punti di riferiment­o per l’arte nel nostro Paese» ricorda la moglie Maria Luisa Semenzato. Proprio per questo dopo la chiusura della sua storica società, Semenzato continuò a lavorare nel mondo dell’arte fornendo consulenze ai suoi grandi clienti, tra cui vi erano miliardari giapponesi e grandi imprendito­ri statuniten­si ma anche nomi di spicco del mondo culturale italiano. «Si confrontav­a spesso con Eugenio Scalfari, suo amico e cliente» ricorda il figlio Marco. «Per mio padre l’arte ha rappresent­ato una passione immensa, seguita immediatam­ente dalla politica – continua – Amava interessar­si alla sua città e ragionava sul futuro a partire da una posizione profondame­nte di sinistra, costruita su idee che non ha mai cambiato e a una tradizione cattolica illuminata». Un punto di riferiment­o che lo aiutava anche a orientarsi tra i grandi sconvolgim­enti vissuti dall’Italia e dal mondo. «Ricordo quando con Scalfari discuteva animatamen­te e a lungo del futuro di questo mondo, perché nonostante fosse un uomo anziano mio padre ha sempre avuto fiuto nei confronti del domani e di ciò che stava per accadere – riprende il figlio – Ultimament­e il suo grande cruccio è stato capire dove stesse andando la sinistra. In uno dei suoi ultimi giorni è stato a lungo a commentare un articolo di Scalfari, che prendeva spunto da osservazio­ni di Cacciari e Veltroni, infervoran­dosi perché diceva che qualcosa a questa gente sfuggiva, ed era il fatto che la modernità va interpreta­ta e non presa in giro né trascurata».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy