Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gli angeli della Ca’ d’oro

- Zicchiero

VENEZIA La preziosa pavimentaz­ione della basilica di Santa Maria Assunta a Torcello lunedì è rimasta a mollo nell’acqua alta per ore, quindici centimetri nel momento della massima sui delicati mosaici in marmo. «I danni da ristagno di acqua salmastra ci sono, ma per valutarne l’entità bisognerà attendere l’asciugatur­a completa», dicono dal patriarcat­o. Non solo San Marco, dunque. Anche alla Ca’ d’Oro il mosaico dell’atrio voluto dal barone Giorgio Franchetti e personalme­nte da lui posato ha subìto un duro contraccol­po: lunedì l’acqua era arrivata a pochi centimetri dal bordo della vera da pozzo di Bartolomeo Bon del 1427, imbibendo le malte che tengono insieme i marmi antichi scelti personalme­nte dal barone tra i più pregiati. Appena la marea è calata, sono entrati in azione gli studenti dell’Istituto Veneto Beni Culturali che con pompa dell’acqua e ramazza hanno tolto il grosso del sale dalla corte e dal portico del museo e nei prossimi giorni riprendera­nno il lavoro di restauro iniziato due anni fa. L’Istituto diretto dall’architetto Renzo Ravagnan fa parte dei comitati privati per Venezia e collabora gratuitame­nte col Polo museale alla conservazi­one del patrimonio. E Save Venice finanzia le borse di studio per gli allievi. La convenzion­e firmata nel 2016 ha permesso il restauro delle statue dell’orangerie di villa Pisani a Stra e delle cornici storiche della collezione Franchetti ma sopratutto prevede che la manutenzio­ne costante della pavimentaz­ione della Ca’ d’Oro sia affidata agli allievi. «Non c’è bisogno delle acque alte storiche per intervenir­e: sappiamo bene che ha bisogno di cura costante perché è un mosaico che presenta svariati tipi di problemi – spiega il direttore del polo Museale Daniele Ferrara – E il contributo dei comitati è importante. Con Venice Heritage è stato appena ultimato il restauro del Marchese di Durazzo e con Venice in Peril stiamo conducendo un’operazione per il riallestim­ento della tribuna di Palazzo Grimani». Alla Ca’ d’Oro il problema principale è che basta una marea neanche tanto alta per sommergere la pavimentaz­ione e dopo quasi un secolo di dilavament­o salmastro i danni sono evidenti. «Il sale fa ingrossare le malte che tengono insieme il mosaico, che esplodono facendo saltare le tessere di marmo col rischio di perderle – spiega il responsabi­le amministra­tivo Massimo Barbiero – Perderle perché portate via dall’alta marea o dai turisti». Dopo ogni lavata d’emergenza, si procede con impacchi e pulitura a vapore per poi passare al restauro vero e proprio. «Nell’emergenza gli studenti si sono dedicati a togliere i sali - dice Letizia Palazzetti, responsabi­le della didattica - Ma in situazioni più normali sono impegnati a sostituire le tessere di marmo troppo logorate, tagliando a mano lastrine di marmo identiche alle originali, visto che il barone Franchetti sapeva che avrebbe avuto bisogno di costante manutenzio­ne e aveva conservato svariati blocchi di marmo originali». Grazie alla direttrice del museo Claudia Cremonini, il cantiere permanente è diventata una delle tappe della visita turistica, dove studenti e docenti spiegano l’importanza della manutenzio­ne. Molti si offrono anche di donare fondi. Le donazioni possono essere una chiave di volta del dopomarea. Ecco perché Pier Paolo Campostrin­i, procurator­e di San Marco, chiede al governo di estendere i benefici dell’Art Bonus anche alla Basilica e ad altri 25 cattedrali storiche italiane. L’appello lanciato alla comunità internazio­nale dal primo procurator­e Carlo Alberto Tesserin ha fatto il giro del mondo ed è arrivato ovviamente ai Comitati privati internazio­nali per la Salvaguard­ia di Venezia, che investono tra i cinque e i sei milioni ogni anno, ricorda Carla Toffolo, capo dell’Ufficio Permanente: «Solo per fare un esempio, oggi Venetian Heritage sta allestendo i saloni del Selva alle Gallerie dell’Accademia – sorride - Per San Marco si attende che sia ultimata la conta dei danni e che sia chiaro dove è possibile intervenir­e. Poi, vedremo se qualcuno dei comitati sarà pronto a finanziare qualcosa».

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 ??  ?? Acqua alta In alto a destra il cortile della Ca’ d’oro lunedì pomeriggio sommerso dalla marea, a sinistra una veduta d’insieme (foto Vision). Sotto i restaurato­ri dei mosaici
Acqua alta In alto a destra il cortile della Ca’ d’oro lunedì pomeriggio sommerso dalla marea, a sinistra una veduta d’insieme (foto Vision). Sotto i restaurato­ri dei mosaici
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