Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Sappada terra di nessuno? No, ci hanno aiutato»
Ora in Friuli dopo il referendum. Il sindaco: ma siamo ancora in fase di transizione
SAPPADA «No, strumentalizzare una situazione complessa come quella che sta vivendo la montagna in questi giorni non è ammissibile. È l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno».
La voce stanca per le poche ore di sonno, il piglio deciso di chi è ancora in piena emergenza. Manuel Piller Hoffer, eletto in Veneto e ora primo cittadino friulano, risponde al telefono ma di tempo ne ha poco. «Questo disastro naturale ci si è abbattuto addosso mentre siamo ancora in una fase di transizione. Per capirci - spiega Piller Hoffer - per parte delle competenze sanitarie siamo ancora legati a Pieve di Cadore, per altre all’ospedale di Tolmezzo. Per l’energia elettrica, poi, siamo ancora legati all’Enel di Mestre. Ma da qui a dire che siamo “figli di nessuno” ne passa».
A poco meno di un anno dal passaggio del comune bellunese al Friuli Venezia Giulia (il primo anniversario cade il 23 novembre) la cittadina ormai carnica è difficilmente raggiungibile dal lato friulano a causa delle frane, mezzi e uomini di soccorso sarebbero arrivati soprattut- to da Belluno.
Il sindaco smentisce: «La situazione è ancora critica perché per il maltempo continuo abbiamo potuto effettuare fino ad ora un unico sorvolo della vallata. Il bosco ha riportato tantissimi danni, e a prima vista anche gli impianti di risalita ma non ho né voglia né tempo di rispondere a polemiche pretestuose. Dal Friuli abbiamo avuto il supporto della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e del Soccorso alpino».