Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I fumetti cattolici del «Messaggero dei Ragazzi» a rischio estinzione
PADOVA Chissà cosa ne pensa Fra Simplicio, pseudonimo del direttore che cura la rubrica delle lettere al giornale dal 1967. Mentre il Messaggero di Sant’Antonio festeggia i 120 anni di pubblicazioni, il Messaggero dei Ragazzi (noto anche come «MeRa») rischia la chiusura: l’allarme arriva dal Sindacato Giornalisti Veneto, che esprime «forte preoccupazione» per le sorti della storica testata e parla di un annuncio alla fiduciaria della redazione «dato in termini verbali, senza alcuna comunicazione scritta, con la ventilata possibilità di esuberi nell’organico giornalistico».
Una doccia fredda per il mensile francescano pubblicato dalla Messaggero di Sant’Antonio Editrice, diretto da fra Fabio Scarsato con la supervisione del direttore economico fra Giancarlo Capitanio, che ieri non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
Nato nel 1963 e rivolto a una fascia di preadolescenti che va dai 9 ai 14 anni, il periodico in realtà è vicino al traguardo dei cent’anni, dato che il primo numero curato dai frati minori della Basilica di Sant’Antonio di Padova apparve nel 1922 col nome di «Sant’Antonio e i fanciulli».
Nel 2016 il Messaggero dei Ragazzi ha festeggiato il numero mille, ma considerando anche i primi 41 anni di vita il conto dei numeri sale a circa 1.800.
Negli anni Sessanta, in seguito al rinnovamento voluto dall’ex direttore Giovanni Colasanti, il «MeRa» diede impulso all’uso del fumetto con finalità educative a sfondo religioso ospitando fumettisti del calibro di Jacovitti, Hugo Pratt, Piero Mancini, Lino Landolfi, Sergio Toppi, Giorgio Trevisan, Attilio Micheluzzi
e Dino Battaglia, che firmò la serie «Frate Francesco e i suoi fioretti».
Una stagione d’oro che secondo il critico Gianni Brunoro consacrò il MeRa «nella storia del fumetto italiano al fianco di poche altre pubblicazioni, come Linus e Sgt. Kirk».
Oggi il giornale è distribuito in tutta Italia a circa 14 mila abbonati, ha una foliazione di 64 pagine ricche di illustrazioni pensate anche come forma di supporto a genitori, educatori e catechisti ed è preparato da una redazione di otto giornalisti, sette a tempo pieno e uno part time, che naviga in cattive acque già da qualche mese. «L’anno scorso l’editore ci aveva convocati per parlarci di alcuni problemi economici che avrebbero portato all’esubero di due giornalisti - spiega Monica Andolfatto, segretaria della Federazione nazionale stampa italiana Veneto -. Noi abbiamo proposto e ottenuto un contratto di solidarietà di due anni, che riduce l’orario e lo stipendio del 20% lasciando invariate le mansioni. Dopo la notizia abbiamo subito chiesto un incontro all’editore, che a questo punto deve presentarci i dati del bilancio e una vera strategia di rilancio, anche perché la chiusura sarebbe in contrasto con i due anni di solidarietà».