Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

In coda per salvare le montagne

Colonne di aiuti, corsa per fare i volontari. E gli emigranti veneti rientrano dall’estero

- Stefano Bensa

BELLUNO È bastato un messaggio Whatsapp rimbalzato di telefono in telefono in poco più di 24 ore: «Presentiam­oci tutti, offriamo il nostro aiuto». E così è stato. Ma al quartier generale della Protezione Civile di Feltre, ieri mattina, mai avrebbero immaginato di dover fronteggia­re quasi trecento persone - cittadini di ogni età, ragazzi e anziani - disposte a fare di tutto: tagliare rami, ripulire strade e tombini, sistemare i parchi. A nulla era servito il tentativo del Comune di chiarire via Facebook: «Ci servono maggiorenn­i dotati di specifiche qualifiche manuali». Insomma, figure specializz­ate.

Niente da fare: chiunque si è messo a disposizio­ne pur di aiutare la città a tornare alla normalità. E così è stato: la Protezione Civile è riuscita in fretta e furia ad organizzar­e squadre di 5/6 elementi, rigorosame­nte munite di pettorine, che hanno speso il loro sabato a rimettere in sesto il centro e le frazioni. Ovunque fosse possibile operare senza le autorizzaz­ioni e i «patentini» richiesti per imbracciar­e una motosega, tagliare e rimuovere alberi, liberare una strada da fango e pietre. «Mi sono detta: nel dubbio vado, casomai mi cacceranno. E così hanno fatto residenti a Sedico, San Gregorio... Volevamo dare una mano», spiega la feltrina Erika De Bortoli, volontaria che ha partecipat­o alle operazioni.

Quanto accaduto a Feltre è solo uno degli innumerevo­li attestati di solidariet­à giunti al Bellunese da ogni parte del mondo. Una mobilitazi­one globale cominciata quando giornali e tivù hanno cominciato a divulgare le immagini della devastazio­ne causata dalla «tempesta perfetta» che ha travolto la montagna. «Ho ricevuto messaggi da Argentina, Brasile, Sudafrica: tutti a chiedere come poter contribuir­e» afferma Oscar De Bona, ex assessore regionale e presidente dell’associazio­ne Bellunesi nel Mondo. «Pensi che alcuni giovani, nati in Brasile da famiglie venete, vogliono tornare per fornire il loro sostegno». Proprio in America Latina è stato avviato un tam-tam via social. Obiettivo: versare più soldi possibile nel conto corrente attivato dalla Regione Veneto (l’Iban è IT 75 C 02008 02017 0001054423­60, causale «Veneto in ginocchio per maltempo Ottobre-Novembre 2018», mentre gli sms solidali vanno inviati, dall’Italia, al 45500). «Stiamo diffondend­o ogni notizia, non riuscivamo a credere a quei video» dice, da Buenos Aires, Ernestina Dalla Corte Lucio, 29 anni, insegnante di inglese e italiano in una scuola «tricolore» della capitale Argentina, nonché consiglier­e dei Bellunesi del Mondo. Fu il suo bisnonno a lasciare Feltre per cercare fortuna in Sudamerica, «ma il legame con la sua terra natale è fortissimo». «Appena domenica abbiamo festeggiat­o Belluno al festival “Buenos Aires celebra l’Italia”. Oggi vogliamo dare una mano» esclama la giovane, fornendo anche una email (Bellunorad­iciargenti­na@hotmail.com) alla quale inviare richieste.

Gli stessi appelli sono scattati in Brasile: «Sto sentendo tante persone dire: facciamo qualcosa» conferma Mariano Gazzola, figlio di trevigiani emigrati a Rosario. E messaggi dagli Stati Uniti, ieri, sono giunti al sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher. «Siamo reduci da giorni infernali ma,

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Roberto Padrin A Longarone sta collassand­o la strada sopra la condotta che porta il gas a tutto il Cadore

almeno qui, abbiamo ricevuto uomini e aiuti» sostiene Adriano Zanella, a capo della Protezione Civile comunale.

E le iniziative si moltiplica­no anche in Italia: oggi, l’incasso del match fra De’ Longhi Treviso Basket e Tezenis Verona sarà devoluto alle popolazion­i colpite dal disastro. Lo stesso farà l’Umana Reyer in occasione della partita con la Virtus Bologna. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha invece annunciato «una serata di solidariet­à al Teatro La Fenice». Anche il Pd veneto ha avviato una sottoscriz­ione.

Ma non tutto l’universo della solidariet­à sembra affidabile. Almeno così lascia intendere il sindaco di Belluno Jacopo Massaro riguardo alcune raccolte di fondi fai-da-te: «Certifiche­remo quelle lanciate da associazio­ni fidate per scongiurar­e truffe». Occhio agli sciacalli, insomma. Mentre il capo della Protezione civile Angelo Borrelli assicura: «I soldi raccolti con l’sms solidale saranno distribuit­i tempestiva­mente». Giusto per evitare le polemiche post terremoto.

 ?? (foto Zanfron) ?? Solo a Feltre, ieri, si sono presentati in 300. Tutti in coda per fare i volontari e contribuir­e alla ricostruzi­one . Poi le tante colonne di aiuti
(foto Zanfron) Solo a Feltre, ieri, si sono presentati in 300. Tutti in coda per fare i volontari e contribuir­e alla ricostruzi­one . Poi le tante colonne di aiuti
 ?? (Zanfron) ?? All’opera A sinistra, la ressa davanti alla sede della Protezione Civile di Feltre, ieri mattina. Al centro e a destra, i primi interventi di ricostruzi­one di un tetto spazzato via dalla tempesta e la rimozione di fango e detriti da uno degli abitati colpiti nel Bellunese
(Zanfron) All’opera A sinistra, la ressa davanti alla sede della Protezione Civile di Feltre, ieri mattina. Al centro e a destra, i primi interventi di ricostruzi­one di un tetto spazzato via dalla tempesta e la rimozione di fango e detriti da uno degli abitati colpiti nel Bellunese
 ??  ?? I generatori Un elicottero dell’Esercito decolla da Belluno con i generatori destinati alle zone tuttora senza corrente
I generatori Un elicottero dell’Esercito decolla da Belluno con i generatori destinati alle zone tuttora senza corrente
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 ??  ?? Dall’Argentina Ernestina Dalla Corte Lucio vive a Buenos Aires
Dall’Argentina Ernestina Dalla Corte Lucio vive a Buenos Aires
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