Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Per Borrelli è l’apocalisse «A giorni i primi fondi»
I L NODO DEI FONDI L’IMPEGNO DELLA POLITICA Stesse norme di Genova: «Meno burocrazia». Il Colle chiama Zaia
«È un’apocalisse, i sindaci sono degli eroi». Così il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, ieri a Belluno per un vertice con il presidente Luca Zaia: «Entro la settimana sarà pronta la dichiarazione di emergenza» dice, mentre il Governo lavora per trovare i primi fondi.
"Sergio Mattarella Sono rimasto impressionato, seguirò la vicenda. Va evitato lo spopolamento
BELLUNO «Tutta Italia sta soffrendo ma la situazione nel Bellunese è apocalittica. Strade devastate, tralicci piegati come fuscelli... I sindaci sono degli eroi». Il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile Angelo Borrelli è appena sceso dall’elicottero che lo ha portato in sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo insieme al governatore Luca Zaia e al direttore interregionale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo. I volti sono tirati: nonostante 4 mila volontari stiano lavorando giorno e notte, il ritorno alla normalità è lontano e si annuncia faticoso. «Il paesaggio è lunare - dice il governatore - le Dolomiti, patrimonio dell’Umanità, sono ferite gravemente».
Dopo il premier Giuseppe Conte, ieri anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato Zaia, dicendosi molto impressionato e addolorato dalle immagini della devastazione. Il Capo dello Stato, si legge in una nota della Regione, ha espresso «la propria vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite» e ha assicurato che «seguirà personalmente la vicenda, affinché venga avviato rapidamente un piano di interventi per il recupero infrastrutturale, edilizio e ambientale ed evitare il fenomeno della spopolamento delle valli montane». Questa è infatti la preoccupazione principale di Zaia e degli amministratori locali: che la catastrofe, che ha messo in ginocchio famiglie, imprese e il turismo, acceleri il fenomeno già preoccupante della migrazione dalle valli.
Occorre un segnale al più presto, a dirlo è lo stesso Borrelli: «Se attendiamo la conta
Angelo Borrelli Una situazione apocalittica, i sindaci sono eroi. Siamo già al lavoro sullo stato di emergenza
precisa dei danni, ci mettiamo due mesi mentre qui si deve partire subito, siamo in stretto contatto con il premier Conte e stiamo già lavorando alla dichiarazione dello stato di emergenza per tutti i territori colpiti, che sarà approvata dal Consiglio dei ministri entro la prossima settimana». Contestualmente, pare, ad un primo stanziamento utile a coprire i costi dei soccorsi. Le risorse saranno poi via via integrate. «Il nostro obiettivo - prosegue Borrelli - è quello di snellire quanto più possibile la burocrazia, perché purtroppo la protezione civile italiana è tradizionalmente molto forte nell’emergenza mentre incontra complicazioni nella seconda fase. Nel decreto riprodurremo alcuni articoli studiati per il crollo del Ponte Morandi a Genova, norme che semplifichino la gestione dei detriti e i cantieri delle opere di somma urgenza. Questo nell’attesa che si metta mano al Codice degli appalti consentendoci di agire in modo più tempestivo». Come già accadde con l’alluvione del 2010 e il tornado in Riviera del Brenta del 2015, il commissario sarà Zaia.
Sul fronte economico, detto che da aprile 2013 a dicembre 2017 i danni provocati dal maltempo in Italia sono calcolati in 9,5 miliardi (7,5 miliardi per le sole infrastrutture pubbliche, per le quali non è mai stata trovata copertura), il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci conferma la sospensione degli adempimenti fiscali e delle azioni di riscossione e la ricerca da parte dell’Esecutivo di fondi, a fronte di una necessità stimata da Zaia in un miliardo: «Parliamo di provvedimenti concreti che potrebbero tradursi in un emendamento al Decreto Fiscale, già in sede di conversione la settimana prossima al Senato, o in un emendamento alla Legge di Bilancio oppure in un Decreto ad hoc». Intanto il sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti ha annunciato lo stanziamento qui e ora di un primo milione per il recupero dei boschi devastati dell’Altopiano di Asiago, nell’ambito delle iniziative sul Centenario della Grande Guerra, e anche il sottosegretario all’Agricoltura Franco Manzato dice di avere «già le idee chiare su come intervenire per aiuti, trasferimento del legname, mobilità e agevolazioni fiscali affinché le aziende possano tornare ad essere competitive nel più breve tempo possibile. E ci vuole la sospensione temporanea delle leggi ambientali per garantire sicurezza».
La politica tutta è mobilitata, dal ministro degli Affari regionali Erika Stefani (che ricorda i tavoli già istituti presso il suo dicastero sulla montagna e il dissesto idrogeologico) a quello per i Rapporti col parlamento Riccardo Fraccaro («Metteremo in campo interventi ad hoc, tempestivi ed efficaci») per arrivare al presidente della Camera Roberto Fico («Mi impegno a mettere al centro dell’agenda del Parlamento la soluzione dei problemi del Bellunese»). Il Pd, capitanato da Roger De Menech, chiede che il ministro per l’Ambiente Sergio Costa torni sui suoi passi e accetti i fondi Bei disposti dall’ultima legge di Stabilità del Governo Gentiloni, 70 milioni all’anno per 800 milioni complessivi. La capogruppo della Lega all’Europarlamento, Mara Bizzotto, invoca invece l’attivazione del Fondo di Solidarietà Europeo, che già intervenne nel 2010.
I buoni propositi, insomma, non mancano. Si vedrà alla prova dei fatti.