Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Via Bissuola, ore 12: prevista rapina L’algoritmo che guida le volanti

Parte il test sul «meteo» dei furti: cerchi e colori per indicare ora e luogo dei reati

- di Francesco Bottazzo

VENEZIA «Volante, ti porti su segnalazio­ne di Xlaw in via Pio X per possibile borseggio. Dammi ricevuto». I cerchi, di vari colori (a seconda del reato) riempiono lo schermo della sala operativa: borseggi, furti, rapine, spaccio, sono almeno una trentina poco dopo le undici e mezza di ieri mattina, tanti, troppi, che fanno salire il «P-crime», l’indice di pressione criminale a 25 (di solito Venezia è a dodici). La zona di caccia, così definisce la Questura l’area in cui si spostano i malviventi, va praticamen­te da Carpenedo alla stazione ferroviari­a.

Ore 11 in via Cappuccina: possibile furto su veicolo pubblico; alle 11.30 spaccio di stupefacen­te in area verde (parco Albanese); ore 12 furto in edificio privato. In via Bissuola viene prevista una rapina in tabaccheri­a, la centrale operativa chiama la volante, e la scena si ripete: «Su segnalazio­ne di XLaw fai un passaggio...». Il questore Vito Danilo Gagliardi lo chiama «meteo dei furti», è il nuovo sistema del Dipartimen­to di pubblica sicurezza che permette di prevenire i reati predatori e che Venezia ha cominciato a testare a novembre dopo Napoli e Prato. Sia chiaro non tutte le segnalazio­ni corrispond­o ai veri reati, ma la percentual­e evidenziat­a nei test delle settimane scorse dice che otto alert su dieci corrispond­evano a furti, borseggi o rapine. L’idea è quella di prevedere i reati e quindi prevenirli. L’inventore della nuova tecnologia è un poliziotto di Napoli (l’ispettore superiore Elia Lombardo) con un’esperienza ultradecen­nale nell’ambito del contrasto della criminalit­à. Ha così creato un algoritmo che grazie ai dati inseriti — lo storico delle denunce, dei reati e degli episodi da una parte, la conformazi­one del territorio con la presenza di attività economiche, degrado e composizio­ne sociale del quartiere dall’altro — permette di prevenire i reati. Napoli è passata da un indice di criminalit­à sedici, prima a cinque e adesso a due, Prato a sette, e visti i reati denunciati da gennaio a ottobre nel territorio metropolit­ano (40 mila in aumento del 5,4 per cento) l’algoritmo potrebbe essere di buon aiuto. «Tutto parte dalla constatazi­one che chi commette reati predatori al 90 per cento è un criminale seriale — spiega il vice questore e Dirigente dell’Ufficio prevenzion­e generale e soccorso pubblico della Questura di Venezia Enrico Aragona —. Agisce cioè sempre nella stessa zona di cui conosce le abitudini delle persone, delle forze dell’ordine, i posti più sensibili».

Ogni mezz’ora il sistema si aggiorna e restituisc­e un’immagine di quello che potrebbe accadere: cerchi viola in caso di furti, rossi e arancioni per i borseggi, blu le rapine, celesti per truffe e spaccio, gialli evidenzian­o le baby gang. La fotografia di Mestre fa quasi impression­e, ma diversi cerchi insistono quasi nello stesso punto consideran­do che la precisione può arrivare anche a dieci o cinquanta metri, mentre a Venezia i colori si concentran­o soprattutt­o su Rialto e San Marco dove le sfumature diventano più accese segnalando i «prossimi reati». «E’ chiaro che solo alla fine della sperimenta­zione fra un paio di mesi potremmo dire se Xlaw ha davvero funzionato, lo capire avendo in mano dati scientific­i — previsa Aragona —. Se i reati saranno diminuiti allora si dimostrerà utile per migliorare la sicurezza». A Napoli la precisione delle segnalazio­ni è arrivata a superare il 95 per cento in quanto — sottolinea la Questura — l’osservazio­ne del fenomeno ha permesso di comprender­e come attraverso l’analisi delle dinamiche socio ambientali e degli eventi delittuosi in un dato territorio, è possibile individuar­e con precisione non solo le aree a rischio ma anche il momento preciso in cui gli eventi possono accadere. In questo modo l’attività delle volanti sarà mirata cercando di prevenire il reato.

Il sistema alle 13 segnala un possibile furto su strada nelle vicinanze del ponte di Rialto, la sala operativa manda la pattuglia. Alla fine se sia stato sventato o meno lo si potrà capire solo a fine giornata facendo la somma dei reati predatori commessi: ogni giorno tra Venezia e Mestre si aggirano tra i quaranta e i cinquanta. Nelle altre questure il «meteo dei furti» ha permesso di abbattere il numero di scippi, rapine e borseggi fino al 54 per cento, aumentando il numero di arresti e di denunce in flagranza di reato, «ma anche abbattere lo stress di uomini impiegati in maniera strategica», precisa il vice questore.

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 ??  ?? La centrale operativa Il nuovo software funziona nella centrale operativa della questura di Venezia. I cerchi evidenzian­o le zone dove sono previsto i reati predatori nelle successive due ore (Foto Vision)
La centrale operativa Il nuovo software funziona nella centrale operativa della questura di Venezia. I cerchi evidenzian­o le zone dove sono previsto i reati predatori nelle successive due ore (Foto Vision)

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