Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Via Bissuola, ore 12: prevista rapina L’algoritmo che guida le volanti
Parte il test sul «meteo» dei furti: cerchi e colori per indicare ora e luogo dei reati
VENEZIA «Volante, ti porti su segnalazione di Xlaw in via Pio X per possibile borseggio. Dammi ricevuto». I cerchi, di vari colori (a seconda del reato) riempiono lo schermo della sala operativa: borseggi, furti, rapine, spaccio, sono almeno una trentina poco dopo le undici e mezza di ieri mattina, tanti, troppi, che fanno salire il «P-crime», l’indice di pressione criminale a 25 (di solito Venezia è a dodici). La zona di caccia, così definisce la Questura l’area in cui si spostano i malviventi, va praticamente da Carpenedo alla stazione ferroviaria.
Ore 11 in via Cappuccina: possibile furto su veicolo pubblico; alle 11.30 spaccio di stupefacente in area verde (parco Albanese); ore 12 furto in edificio privato. In via Bissuola viene prevista una rapina in tabaccheria, la centrale operativa chiama la volante, e la scena si ripete: «Su segnalazione di XLaw fai un passaggio...». Il questore Vito Danilo Gagliardi lo chiama «meteo dei furti», è il nuovo sistema del Dipartimento di pubblica sicurezza che permette di prevenire i reati predatori e che Venezia ha cominciato a testare a novembre dopo Napoli e Prato. Sia chiaro non tutte le segnalazioni corrispondo ai veri reati, ma la percentuale evidenziata nei test delle settimane scorse dice che otto alert su dieci corrispondevano a furti, borseggi o rapine. L’idea è quella di prevedere i reati e quindi prevenirli. L’inventore della nuova tecnologia è un poliziotto di Napoli (l’ispettore superiore Elia Lombardo) con un’esperienza ultradecennale nell’ambito del contrasto della criminalità. Ha così creato un algoritmo che grazie ai dati inseriti — lo storico delle denunce, dei reati e degli episodi da una parte, la conformazione del territorio con la presenza di attività economiche, degrado e composizione sociale del quartiere dall’altro — permette di prevenire i reati. Napoli è passata da un indice di criminalità sedici, prima a cinque e adesso a due, Prato a sette, e visti i reati denunciati da gennaio a ottobre nel territorio metropolitano (40 mila in aumento del 5,4 per cento) l’algoritmo potrebbe essere di buon aiuto. «Tutto parte dalla constatazione che chi commette reati predatori al 90 per cento è un criminale seriale — spiega il vice questore e Dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Venezia Enrico Aragona —. Agisce cioè sempre nella stessa zona di cui conosce le abitudini delle persone, delle forze dell’ordine, i posti più sensibili».
Ogni mezz’ora il sistema si aggiorna e restituisce un’immagine di quello che potrebbe accadere: cerchi viola in caso di furti, rossi e arancioni per i borseggi, blu le rapine, celesti per truffe e spaccio, gialli evidenziano le baby gang. La fotografia di Mestre fa quasi impressione, ma diversi cerchi insistono quasi nello stesso punto considerando che la precisione può arrivare anche a dieci o cinquanta metri, mentre a Venezia i colori si concentrano soprattutto su Rialto e San Marco dove le sfumature diventano più accese segnalando i «prossimi reati». «E’ chiaro che solo alla fine della sperimentazione fra un paio di mesi potremmo dire se Xlaw ha davvero funzionato, lo capire avendo in mano dati scientifici — previsa Aragona —. Se i reati saranno diminuiti allora si dimostrerà utile per migliorare la sicurezza». A Napoli la precisione delle segnalazioni è arrivata a superare il 95 per cento in quanto — sottolinea la Questura — l’osservazione del fenomeno ha permesso di comprendere come attraverso l’analisi delle dinamiche socio ambientali e degli eventi delittuosi in un dato territorio, è possibile individuare con precisione non solo le aree a rischio ma anche il momento preciso in cui gli eventi possono accadere. In questo modo l’attività delle volanti sarà mirata cercando di prevenire il reato.
Il sistema alle 13 segnala un possibile furto su strada nelle vicinanze del ponte di Rialto, la sala operativa manda la pattuglia. Alla fine se sia stato sventato o meno lo si potrà capire solo a fine giornata facendo la somma dei reati predatori commessi: ogni giorno tra Venezia e Mestre si aggirano tra i quaranta e i cinquanta. Nelle altre questure il «meteo dei furti» ha permesso di abbattere il numero di scippi, rapine e borseggi fino al 54 per cento, aumentando il numero di arresti e di denunce in flagranza di reato, «ma anche abbattere lo stress di uomini impiegati in maniera strategica», precisa il vice questore.