Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Navi, terminal al Lido davanti al Nicelli

Il ministero sta lavorando alla soluzione. Confronto con Marghera. Dubbi logistici

- Bottazzo

VENEZIA Terminal a San Nicolò lungo la diga rinforzata per il Mose, a due passi dall’aeroporto Nicelli. Sarebbe questo il terminal a cui sta pensando il dicastero delle Infrastrut­ture su indicazion­e del ministro Danilo Toninelli di far stare le crociere fuori dalla laguna. Si confronter­à con la soluzione uscita dal Comitatone del novembre scorso che prevede il mantenimen­to della Marittima per le navi più piccola e un nuovo terminal a Porto Marghera per quelle più grandi.

VENEZIA Un terminal a San Nicolò lungo la diga rinforzata per il Mose, a due passi dall’aeroporto Nicelli, a un paio di chilometri dall’ex ospedale al Mare. Sarebbe questo il terminal a cui sta pensando il dicastero delle Infrastrut­ture per l’indicazion­e del ministro Danilo Toninelli di far stare le crociere fuori dalla laguna, come ribadiscon­o da tempo i Cinque Stelle. Farà il paio con la soluzione uscita dal Comitatone di un anno fa che prevede il mantenimen­to della Marittima per le navi più piccole (passando per il canale Vittorio Emanuele) e la realizzazi­one di un nuovo terminal a Marghera per quelle più grandi. Il piano del ministro, presentato al sindaco durante l’incontro di lunedì a Ca’ Farsetti prevede infatti il confronto di due progetti: da una parte quello su cui puntano Luigi Brugnaro, il governator­e del Veneto Luca Zaia e il presidente del Porto Pino Musolino, dall’altra la soluzione cara al M5s e agli ambientali­sti. «Poi il confronto tecnico ci porterà a scegliere quella migliore», ha detto in sostanza Toninelli.

L’ipotesi del terminal al Lido non è nuova, anche se di fatto non è stata mai messa sul tavolo del ministero. La proposta era stata fatta dall’allora presidente del Porto Paolo Costa (assieme alla sublagunar­e che permettere­bbe di superare gli aspetti logistici e trasportis­tici) con tanto di progetto di massima di OneWorks, la società che ha disegnato il piano di sviluppo del Marco Polo.

Il progetto prevedereb­be a ridosso della diga foranea del Lido, dalla parte della spiaggia, banchine per otto navi, che così non solo non passerebbe­ro davanti a San Marco, ma nemmeno entrerebbe­ro più in laguna, al contrario dell’altra proposta MarittimaM­arghera. I problemi però non mancherebb­ero: da quello ambientale (le crociere davanti alle spiagge meno turistiche e più incontamin­ate) a quello logistico (la gestione del trasporto di passeggeri e bagagli dal Lido alla Marittima) con decine di imbarcazio­ni che ogni giorno dovrebbero percorrere il bacino e il canale della Giudecca. Sarebbe soprattutt­o questo l’aspetto più critico su cui si è già espressa negativame­nte la Capitaneri­a di porto. E lo stesso vale anche per il Venis Cruise di Duferco e dell’ex viceminist­ro ai Trasporti Cesare De Piccoli (terminal alla bocca di porto) che però è l’unica soluzione ad aver ottenuto la Valutazion­e di impatto ambientale (sarà presentato nuovamente martedì prossimo a Palazzo Franchetti). «Sul tavolo del ministro ci sono soluzioni che non sono mai state vagliate», aveva detto qualche giorno fa la parlamenta­re M5s Arianna Spessotto. Il terminal al Lido però si scontrereb­be con la volontà espressa da Danilo Toninelli la scorsa settimana di «mantenere Venezia primario polo crocierist­ico italiano garantendo la tutela ambientale, culturale e paesaggist­ica della laguna».

Le compagnie infatti hanno più volte sottolinea­to che una stazione alla bocca di porto (o peggio, fuori) farebbe perdere alla Serenissim­a il ruolo di home port, proprio per le difficoltà logistiche. Senza considerar­e che nell’analisi multicrite­ria fatta dal Porto per il Comitatone del 2017, il terminal alla bocca di porto è stato bocciato. «Stiamo stanchi di slogan e frasi fatte, ora vogliamo i fatti e decisioni che attendiamo da troppo tempo», dice il presidente di Confindust­ria Vincenzo Marinese.

Su Porto Marghera intanto sta lavorando Vtp che ha già elaborato un progetto in project financing con la doppia stazione Marittima-Porto Marghera, con l’allungamen­to della concession­e che scade nel 2024. La proposta, in fase di completame­nto, seguirà l’iter previsto dalla legge e arriverà al ministero tra gennaio e febbraio. Probabile però, che per rispondere alla richiesta di Toninelli di un confronto tra soluzioni, una prima bozza gli sia inviata prima.

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