Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Primo arresto in Veneto con il taser

Preso un pregiudica­to che aveva ferito un poliziotto. Il questore: «Strumento di efficacia preventiva»

- Pistore

Il tunisino accusato di aver accoltella­to una donna è stato inseguito e si è arreso sotto la minaccia del taser. È la prima volta che in Veneto viene estratto anche se non ha ancora «sparato» la scossa.

PADOVA Un arresto rocamboles­co, con tanto di balzo dal terrazzo del quarto piano e taser estratto verso il malvivente che si è arreso solo quando si è visto il puntatore laser sul corpo. Ieri, verso le 3 di mattina, è scoppiato il finimondo a Padova in via Viotti nel popoloso quartiere Arcella dove Ben Razak Skander, pluripregi­udicato tunisino, ricercato per un accoltella­mento avvenuto domenica, è stato scovato all’interno di un appartamen­to.

I poliziotti della squadra mobile gli hanno bussato nella casa dove si nascondeva ed è stato il caos quando il giovane ha utilizzato lo spray al peperoncin­o per cercare di neutralizz­are le forze dell’ordine. Il 20enne irregolare ha ferito gravemente un agente schiaccian­dogli la mano nella porta dopo che il poliziotto era riuscito a farsi aprire mettendo un piede nello stipite. Per lui è stato necessario il ricovero in ospedale e un delicato intervento chirurgico per ridurre le fratture.

Il malvivente, incurante dell’altezza del suo appartamen­to, ha poi tentato di scappare dal poggiolo: con un balzo è riuscito a scendere di un piano e a nasconders­i. I vicini di casa, terrorizza­ti dal trambusto, hanno fatto entrare gli agenti nel loro appartamen­to, tra cui uno delle volanti abilitato all’uso sperimenta­le del taser.

A quel punto è iniziata la procedura per l’ingaggio dell’arma che prevede cinque

passaggi. Dopo aver mostrato la pistola e averne comunicato il possesso, l’agente è passato alla terza fase, quella del puntamento laser. Lo straniero impaurito ha alzato le mani, si è arresto e si è fatto ammanettar­e evitando così che venissero sparate le scariche elettriche. «Si sta dimostrand­o uno strumento di grande efficacia preventiva- spiega il questore Paolo Fassari - nella maggior parte dei casi è sufficient­e attivare la procedura, senza colpire il delinquent­e per farlo desistere. Situazioni gravi come quella dell’Arcella vengono risolte grazie a quest’arma».

Ben Razar Skander è accusato dell’aggression­e avvenuta domenica in via Goito: un nordafrica­no era stato colpito alle spalle e ferito a una gamba con due fendenti per cercare di rubargli il cellulare.

Lo straniero ha raccontato dell’accoltella­mento ai poliziotti che l’avevano trovato sanguinant­e in una via poco distante. I due si conoscono e all’origine di quanto avvenuto potrebbero esserci anche questioni legate allo spaccio. Lunedì sera è scattato il blitz nell’appartamen­to che il tunisino occupava abusivamen­te dopo aver scacciato la padrona di casa e che usava da maggio scorso quando era finito nei guai per un’altra lite.

All’interno della casa erano nascoste tre bombolette di spray urticante, un arsenale di coltelli, uno sfollagent­e, 40 grammi di cocaina, 20 di hashish, bilancini di precisione e 660 euro in contanti oltre al cellulare rubato domenica sera.

Gravato da una sfilza di precedenti è ora detenuto al Due Palazzi per spaccio e resistenza. Sui recenti accoltella­menti in città, tra cui il più grave con un uomo sgozzato che è ancora senza colpevole, è intervenut­o anche il sindaco Sergio Giordani: «L’arresto conferma l’impegno delle forze dell’ordine nello stroncare alla radice questi episodi che sono riconducib­ili a contrasti nel sottobosco dello spaccio».

 ??  ?? II taser La questura di Padova ha raccontato il primo arresto effettuato con il taser, senza però bisogno di attivare la scarica elettrica contro il malvivente
II taser La questura di Padova ha raccontato il primo arresto effettuato con il taser, senza però bisogno di attivare la scarica elettrica contro il malvivente

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy