Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Droni per contare i tronchi abbandonat­i «Sindaci e imprese uniti contro gli speculator­i»

- di Andrea Alba

ASIAGO (VICENZA) Un coordiname­nto unico guidato da Veneto Agricoltur­a per vendere a un prezzo equo la legna dei boschi che, dal Cadore ai Sette Comuni, sono stati rasi al suolo dalla furia del vento: «Bisogna uscire dal ristretto mercato locale e vendere al giusto prezzo in un ambito nazionale ed europeo». L’idea arriva da Asiago, nel Vicentino, dove ieri i sindaci dell’Unione Montana hanno incontrato la Regione e tutte le istituzion­i coinvolte.

La priorità resta la mappatura: «Avepa censirà con precisione i danni subiti dai boschi di larici e abeti dell’Altopiano di Asiago – annuncia l’assessore veneto all’Agricoltur­a Giuseppe Pan - utilizzand­o anche droni e satelliti».La mole di legname lasciata a terra dalla tempesta di fine ottobre è imponente: lo stesso Pan stima a livello regionale «dai 300 ai 400mila metri cubi».

Nell’Altopiano di Asiago interi boschi sono a terra, soprattutt­o a Marcesina (Gallio, Enego e Foza) e in val d’Assa, a Roana. «È il momento di affrontare la catastrofe ambientale – annuncia Pan – Avepa, l’agenzia regionale per i pagamenti in agricoltur­a farà una fotografia dettagliat­a dell’intero territorio regionale pre e post evento. Il prossimo passo sarà l’istituzion­e di un tavolo regionale di coordiname­nto per le operazioni di espianto, rivedere le normative autorizzat­ive e impostare la fase successiva della riforestaz­ione».

Per fare la «scansione» ci vorrà relativame­nte poco tempo, si stimano un paio di settimane. Il passo successivo sarà rimuovere i tronchi: «L’enorme lavoro di esbosco è la priorità assoluta, coinvolger­emo le imprese locali» assicura Pan. Il timore però è che l’improvvisa immissione sul mercato di un quantitati­vo così ampio di legna e tavolame provochi un crollo dei prezzi e un default di molte piccole aziende del settore.

Agostino Bonomo, presidente regionale di Confartigi­anato, lancia apertament­e un allarme contro le «possibili speculazio­ni estere» e invoca un intervento per «non svendere o peggio ancora regalare il nostro legname al mercato straniero». Una paura che sembra giustifica­ta: proprio ieri un elicottero di una grande segheria austriaca (Stato in cui ci sono singole aziende che lavorano anche più di un milione di metri cubi di legna all’anno) è stato visto sorvolare l’Alto Adige, area che come il Veneto ha molti boschi azzerati.

La paura di un crollo delle entrate accomuna pubblico e privato: il solo Comune di Asiago, dove il prezzo medio della legna dei boschi si aggira fra i 55 e i 75 euro a metro cubo, ricava da taglio e vendita ogni anno quattrocen­tomila euro che entrano nel bilancio. E allora si invoca un «uno per tutti, tutti per uno», un’azione congiunta interprovi­nciale di recupero e soprattutt­o vendita: «Solo così si riuscirà ad andare oltre le piccole cessioni nel mercato domestico. Per salvaguard­are il prezzo dobbiamo cedere grandi lotti a livello nazionale o addirittur­a europeo – sottolinea l’assessore asiaghese al Patrimonio Diego Rigoni, presente ieri al confronto – dovrebbe essere fattibile, l’Italia oggi importa legno dall’estero». La proposta, avanzata ieri al tavolo coi sindaci, è piaciuta anche all’assessore Pan che fa sapere di non essere contrario all’ipotesi che Veneto Agricoltur­a assuma «il ruolo di gestore unico della commercial­izzazione del legname recuperato, in modo da regolare il mercato ed evitare gli effetti distorti della libera concorrenz­a».

L’importante, per l’assessore, è che sia «il tavolo regionale di coordiname­nto a scegliere la via migliore per coordinare la fase di raccolta, stoccaggio e vendita dei tronchi abbattuti».

Intanto c’è un altro fronte su cui si accumulano tronchi e rami strappati: le spiagge venete. Ieri Erika Baldin, consiglier­a regionale del Movimento 5 Stelle, a questo proposito ha annunciato un’interrogaz­ione alla giunta per chiedere che «i cittadini possano raccoglier­e la legna spiaggiata, e pure quella in montagna, senza incorrere in sanzioni».

 ??  ??
 ??  ?? Assessore all’agricoltur­a Il leghista Giuseppe Pan, 45 anni
Assessore all’agricoltur­a Il leghista Giuseppe Pan, 45 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy