Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il padre e la sorella di Sissy ricevuti dal ministro Bonafede «Finalmente lo Stato ci è vicino»

-

Dal tono di voce traspare la soddisfazi­one. «E’ stato un incontro col cuore. Finalmente, per la prima volta dopo due anni, ho sentito la vicinanza dello Stato nei miei confronti». Salvatore Trovato Mazza, il papà di Sissy, l’agente di polizia penitenzia­ria calabrese ancora in coma dopo essere stata trovata in un lago di sangue il primo novembre del 2016 in un ascensore dell’ospedale Civile di Venezia, è a Roma, appena uscito dall’incontro con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. È una piccola soddisfazi­one, dopo la riapertura del caso da parte del gip Barbara Lancieri. «L’incontro è durato due ore, il ministro ci ha dato retta - dice il papà di Sissy - Ha voluto sapere tante cose sulla vicenda, ci ha assicurato che, nelle sue competenze, spera di riuscire a tenere vivo il caso». Insieme a Salvatore c’erano anche la figlia Patrizia, l’avvocato Alessandra Pisa e un rappresent­ante del dipartimen­to di amministra­zione penitenzia­ria. «La famiglia ha espresso tutta la sofferenza vissuta in questi due anni ed esposto le criticità sotto il profilo delle indagini che, ad oggi, sembrano essere arrivate a un punto di apertura – dice il legale -. Questo incontro ci fa sperare in un nuovo sviluppo, con le istituzion­i che vigilano su un fatto che merita approfondi­menti». Sono molti i dubbi sollevati dalla famiglia di Sissy in questi due anni: dalla mancanza di impronte sulla pistola a un oggetto simile a un cellulare che Sissy teneva in mano poco prima di essere trovata in fin di vita. Per la procura si tratta invece di tentato suicidio. «Il ministro mi ha assicurato che si farà sentire - conclude il papà dell’agente -. Speriamo non sia troppo tardi per nuove indagini».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy