Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Alberi caduti ironie e sospetti di Grillo

- Di Giacomo Costa

JESOLO (VENEZIA) «Cambiament­i climatici? Non credeteci! Ho visto le foto del Bellunese, alberi caduti tutti uguali, pareva l’Ikea. La verità è che le catastrofi sono il nostro Pil, costruiamo e ricostruia­mo». È saltato dagli acciacchi dell’età ai temi dell’economia circolare, ma per aprire il suo spettacolo a Jesolo, nel

Veneziano, Beppe Grillo si è affidato alla vena complottis­ta che ancora scorre tra i post del suo blog.

Sul palco un letto, coperto da una coperta rossa, ma quasi sempre orfano del comico, che preferiva parlare tra le sedie della platea, un po’ canzonando il suo pubblico, un po’ cercando sorrisi complici: «Sono venuto qui a Venezia, l’ho girata. Non ho capito perché vi ostinate a considerar­la una città: è piena di opere, come un museo, e nei musei si paga il biglietto»>. Ma tra le opere d’arte, in un esplosione di sarcasmo, Grillo infila anche il Mose: «È un omicidio perfetto: va avanti da vent’anni, non sarà mai finito. Non si riesce ad abbassare l’acqua? Alziamo i veneziani, una bella operazione chirurgica e via».

Ma nel Veneziano il genovese ha trovato anche qualcosa di buono, addirittur­a un’industria buona: «A Marghera c’è un’azienda che fa chimica verde. Ma voi neanche lo sapete». Inevitabil­i le stoccate alla politica: da Renzi che gli ha «cotto il fegato», allo «psiconano che è in un brutto periodo: non gli fanno vedere le ragazze», fino alla proposta di reddito di cittadinan­za, utile a suo parere per «gestire i flussi di gente senza lavoro».

Contro la sinistra italiana il giudizio è lapidario, tra gli applausi di tutti i milletrece­nto presenti: «Non hanno saputo parlare alle persone, sono barbosi». E contro i nuovi fascismi? «Non servono le manifestaz­ioni di piazza, uno contro l’altro. L’unica soluzione è il senso dell’umorismo».

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In scena Beooe Grillo

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