Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Travolto da un’auto a Marghera, Alvise aveva le cuffiette

La fidanzata l’ha scoperto localizzan­do il cellulare. I residenti: strada pericolosa, ma nessuna risposta

- E. Bir. – Gi. Co.

VENEZIA Lo ha aspettato a lungo, ma lui non è mai arrivato. Il suo telefono, che domenica sera suonava a vuoto, è stato ripescato in un fosso a bordo strada; le sue cuffiette, invece, sono finite proiettate sull’asfalto della carreggiat­a. Per Alvise Donà, 27 anni, non c’è stato niente da fare: travolto da un’auto mentre attraversa­va via Colombara, a Marghera, è morto all’istante e il suo corpo è stato trascinato per una cinquantin­a di metri. Forse è stata proprio la musica a non fargli sentire l’auto che arrivava, ma a distanza di 24 ore dalla tragedia, in tanti puntano il dito su quella strada pericolosa.

Alvise abitava in calle della Malvasia, a Cannaregio, assieme ai genitori, ma ogni giorno raggiungev­a la terraferma per lavorare: aveva trovato un posto come informatic­o alla Interlogic­a di via Miranese, a Mestre, lui che amava tanto i computer da spenderci davanti anche le sue pause pran- zo. La sua passione per i videogioch­i si esprimeva in ogni momento libero, era il suo modo per rilassarsi, per staccare la spina. «Era una persona dai modi pacati, gentili e umili, quasi un uomo d’altri tempi nonostante la sua giovane età – raccontano i colleghi dell’azienda, ancora sconvolti - Il suo carattere era molto riservato, ma quando lo conoscevi non potevi che averne stima, volergli bene». Un mese fa l’azienda aveva deciso di promuoverl­o, proprio per l’alta profession­alità. «Quando l’ha saputo ha ringraziat­o, dicendo che non si sarebbe mai sognato di avanzare simili pretese – continuano i colleghi – Alvise era fatto così».

Domenica sera il giovane doveva raggiunger­e la sua fidanzata a Marghera. Ma i minuti passavano e Alvise non rispondeva al telefono. Allora la ragazza ha attivato il servizio di localizzaz­ione del cellulare e, seguendo il segnale, è arrivata a scoprire la tremenda verità: Alvise era stato ucciso da un’auto in corsa mentre attraversa­va via Colombara in direzione delle case di via Padana, all’altezza della fermata Actv. Feroci, ieri, le critiche dei cittadini di Marghera, che conoscono e temono quel punto: tanti raccontava­no di richieste al Comune inascoltat­e, altri citavano i precedenti, incidenti mortali. «Da tanto tempo chiediamo un intervento – sospira il presidente della municipali­tà di Marghera, Gianfranco Bettin – abbiamo chiesto le strisce pedonali, una migliore illuminazi­one, la fermata Actv rientrante ● Alvise Donà, 27 anni, è morto domenica sera, travolto da un’auto mentre attraversa­va via Colombara a Marghera

● Il giovane aveva un appuntamen­to con la fidanzata che non lo vedeva arrivare e protetta dalla pensilina. Vorremmo poi che la competenza passasse da Veneto Strade al Comune: tra residenti e clienti di artigiani e Nave de Vero ci sono migliaia di persone ed è giusto che se ne occupi il territorio. Eppure non abbiamo mai ricevuto risposta. Chi parla di tragedia annunciata certo non esagera».

Il corpo di Alvise è stato portato a Mestre, ma il pm Giovanni Gasparini non ha disposto un’autopsia, visto che le cause della morte sono chiare. Nelle prossime ore dovrebbero essere fissati data e luogo dei funerali. Ieri, però, i famigliari del ragazzo erano ancora sconvolti: tanto il padre quanto la sorella maggiore erano chiusi nel silenzio.

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