Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tassa di sbarco, Ca’ Farsetti ci riprova
Richiesta al governo. Brugnaro: ticket per turisti pendolari. App con i servizi per monitorare i visitatori
MESTRE «Lo diciamo da tanto tempo, l’avevamo proposto al governo Renzi, ora l’abbiamo ripetuto al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: con un semplice emendamento del Parlamento potremmo aiutare tutta la città metropolitana e mantenere pulita Venezia senza pesare sullo Stato». Il sindaco Luigi Brugnaro rilancia l’idea della tassa di sbarco da far pagare a quei turisti che arrivano città in treno, in autobus, in nave e che non si fermano a dormire negli alberghi del territorio (i cosiddetti «escursionisti»).
«Chi si ferma in una struttura paga già la tassa di soggiorno, può così accedere ai servizi della città e ci dà la possibilità di verificare la sua identità, una questione fondamentale sotto l’aspetto della sicurezza e dell’antiterrorismo — ha spiegato Brugnaro — Ora vorremmo intercettare anche tutti gli altri». E farli contribuire alla gestione di Venezia con un intervento economico. L’idea è quella di una «tassa di scopo», pochi euro a persona, che sia trattenuta dal Comune e che possa quindi essere utilizzata per le spese, come la pulizia urbana e la copertura dei servizi, ma anche per gli investimenti a lungo termine (il sindaco ha citato la rete antincendio del centro storico, ancora da completare per cui il Comune ha chiesto i soldi della Legge speciale). L’obiettivo infatti è di gestire i flussi alleggerendo allo stesso tempo la vita dei residenti e dei lavoratori. L’introduzione di un ticket garantirebbe all’amministrazione dei fondi per farsi carico della gestione ma anche per sgravare i veneziani di alcune spese (la riduzione della tariffa dei rifiuti potrebbe essere una possibilità). E’ qui entrerebbe in gioco anche un App che possa accompagnare il turista nella sua visita: «La mia idea è una app semplice, da scaricare sul cellulare e attraverso cui pagare anche il biglietto unico per i servizi ma anche prenotare l’arrivo in città. Dovranno essere inseriti i dati, compresa la cittadinanza, nome e cognome, la residenza durante il soggiorno , informazione utile per controllare che la struttura dove risiede sia regolare, e potrà contare su vantaggi di vario tipo, come la mappa delle attività, gli orari dei musei...».
In caso di emergenza, poi, entrerebbe in gioco la nuova centrale operativa unificata, in grado di riconoscere la chiamata ed associarla ad un nome: «Sapremmo se chi telefona è straniero e potremo quindi rispondergli nella sua lingua, stiamo già formando degli operatori in questo senso». E in caso di falsi allarmi interverrebbe il «grande fratello»: «Ogni chiamata attraverso la app sarà geolocalizzata, potremo così verificare il punto da cui è partita e attivare una telecamera per vedere in tempo reale cosa sta succedendo».