Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Famiglie e negozi: giù le tasse a Venezia
La giunta taglia le bollette della Tari. Case turistiche, tassa di soggiorno più cara
VENEZIA Ca’ Farsetti taglia le tasse sui rifiuti. Il via libera nel bilancio di previsione che prevede riduzioni medie per le famiglie del 2,7 per cento e per i commercianti tra il 20 e il trenta per favorire la residenzialità e il piccolo commercio. Contemporaneamente è stata alzata la tassa di soggiorno per le case turistiche e previsti investimenti per 80 milioni. «Abbiamo abbassato le tasse, un segnale politico che ci contraddistingue», ha detto il sindaco Brugnaro.
VENEZIA «Finalmente possiamo ridurre le tasse ai cittadini dopo aver riequilibrato i conti del Comune», dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Il risultato è che dal prossimo anno la bolletta dei rifiuti sarà più leggera sia per le famiglie che per i commercianti. Ca’ Farsetti infatti ha deciso di indirizzarsi ad una tassa generalizzata e percepita da tutti, introducendo anche misure specifiche per singole categorie. Un’operazione complessiva da sei milioni e mezzo di euro che saranno compensati con la tassa di soggiorno anche grazie ai maggiori introiti previsti già dal 2018 (più due milioni). L’assessore Zuin l’ha definita «manovra della svolta». La riduzione media generalizzata per le famiglie è del 2,7 per cento, con punte anche di quasi il 5 per i nuclei più numerose (con tre o più figli) su cui l’amministrazione ha introdotto un ulteriore sconto. Per i commercianti il taglio è addirittura a due cifre e arriva quasi a un terzo di quello pagato l’anno scorso.
L’obiettivo di Ca’ Farsetti è favorire la residenzialità e il piccolo commercio, anche perché le misure non riguardano le attività che si trovano all’interno dei grossi centri commerciali. Per ottocento negozi di vicinato (alimentari, panifici, macellerie, pollerie, pescherie, fiorerie...) arriva anche al 30 per cento, per gli altri, quasi 4300 esercizi commerciali (abbigliamento, librerie, giocattoli, antiquariato, mercerie, tabaccherie, ma anche gioiellerie e pelliccerie...) si ferma, si fa per dire, al venti. «Ringraziamo il Comune per queste misure — interviene il presidente di Ascom Venezia Roberto Magliocco — Da anni ci battiamo per avere delle agevolazioni fiscali a favore di questo settore che viene penalizzato dalla continua apertura dei supermercati».
Due esempi su tutti: un ortofrutta di 90 metro quadrati anziché i 6.890 di quest’anno nel 2019 pagherà 4.821 euro, risparmiandone oltre duemila; una tabaccheria della stessa superficie, anziché 1.244 euro ne verserà 1.084. «Si tratta di una riduzione effettiva e significativa delle imposte per una parte consistente delle attività
I conti Zuin: la giunta ha sistemato i conti, adesso riduciamo le imposte
commerciali del comune con lo scopo di attenuare gli effetti della crisi economica e di poter rilanciare contemporaneamente un settore determinante e fondamentale per il tessuto urbano e quindi indirettamente per tutti i cittadini — sottolinea Zuin — Anche perché il sindaco ama ripetere che più vetrine accese significa più sicurezza».
E’ stata ridotta anche la tariffa dei ristoranti delle isole del 14 per cento, parificandoli a quelli della terraferma, in considerazione di una minore stagionalità turistica rispetto al centro storica, e del nove per i bar (sempre delle isole). Al contrario è stato modificato il regolamento creando una nuova categoria relativa ai take away (andranno a pagare il 15 per cento in più di oggi) in considerazione della maggiore produzione di rifiuti. E i turisti pagheranno di più anche la tassa di soggiorno: da una parte sono state eliminate le riduzioni del 20 per cento nelle isole e del 30 per la terraferma sulle locazioni turistiche, dall’altra le tariffe sono state rimodulate in 5, 4, 3 euro, e in più la pagherà anche chi soggiorna negli ostelli.
«Sorpresa — dice il sindaco Luigi Brugnaro —Dopo aver creato efficienza, con il bilancio 2019 abbassiamo la Tari. Raro caso in Italia, dopo tanti anni il Comune di Venezia abbassa le tasse ai cittadini. Un segnale politico che ci distingue». La liquidità ad esempio in deficit di 100 milioni nel 2015 adesso è in attivo di 40, l’indebitamento di 331 milioni del 2014 sarà nel 2019 di 275 anche grazie ad azioni di estinzione di alcune situazioni, il disavanzo è passato da 72 a 54 milioni. «E la stessa tendenza si può riscontrare anche nelle società partecipate — spiega l’assessore – Il Casinò per il secondo anno consecutivo chiuderà in utile».
Tutto questo permetterà a Ca’ Farsetti di prevedere per il 2019 investimenti per 80 milioni (sono compresi i fondi europei, legge speciale e Patto per Venezia), di intervenire sulle spese stanziando ad esempio 900 mila euro (per il triennio) per il salone nautico, centomila per le verifiche sismiche sulle scuole, e aumentato il budget per i servizi bibliotecari di 130 mila.
«E’ la dimostrazione che, riorganizzando la macchina comunale e rimettendo in ordine i conti, si può calare il debito, aumentare gli investimenti e ridurre le tasse — ha spiegato il capo di gabinetto Morris Ceron — Se ce la fa Venezia, ce la può fare anche l’Italia».
Società Casinò in attivo per il secondo anno. Ceron: Venezia esempio